Gela. Il Settore Urbanistica ha impiegato quasi sette mesi per autorizzare l’Asp ad avviare i lavori di ampliamento del Pronto soccorso inaugurato nell’estate 2016 senza “spazi idonei alle esigenze assistenziali” –accusa Alessandro Caltagirone, manager dell’Asp, che respinge al mittente le accuse di “lamentate lentezze dell’Asp”.
Scelte dell’Asp ignorate dalla politica
Sulla vicenda la politica latita confermando di ignorare anche lo stato delle procedure di mobilità e stabilizzazione di medici e personale sanitario sfociato, per un’improvvisa assenza di urologi, nello “spostamento dei turni di pronta reperibilità dall’ospedale “Vittorio Emanuele” al “Sant’Elia” di Caltanissetta (dalle 14 alle 9, compresi i giorni festivi)”.
Le improvvise attenzioni sulla Urologia
Il provvedimento interno, rivendicato dal manager Caltagirone, solo dopo un nostro articolo, ha suscitato l’improvviso interesse di esponenti politici e sindacali.
Le parole dell’assessore alla Sanità
La prima a chiedere ed ottenere un tavolo tecnico è stata Nadia Gnoffo. L’assessore alla Sanità forzista, dopo il vertice nisseno in compagnia del deputato Michele Mancuso, nello smorzare un rischio declassamento dell’unità complessa di Urologia, plaude l’operato dell’Asp che ha promesso il ripristino della situazione attuale con l’inserimento in organico di due urologi frutto “della fase conclusiva di reclutamento delle procedure di mobilità”.
Emergenza personale: mobilità e stabilizzazione
In verità la mobilità interesserà complessivamente 19 unità operative degli ospedali della provincia con il reclutamento di 76 unità tra medici e farmacisti. “Non stiamo perdendo il passo – assicura Caltagirone – Ritengo che la nostra azienda sia la prima ad avere completato la fase 1 delle procedure con la stabilizzazione di 136 unità, fermo restando il possesso dei requisiti”.
Commissione Sanità e Ketty Damante
La vicenda urologia dopo essere stata cavalcata anche dalla commissione Sanità, che col suo presidente Rosario Trainito aveva accusato la direzione sanitaria dell’Asp “di non avere nessuna intenzione di dare dignità all’ospedale di via Palazzi” parlando di “stato di abbandono totale” ha smosso la deputata all’Ars Ketty Damante convinta che “in ospedale viene negato il diritto alla salute”. “Durante un recente incontro – conclude la deputata grillina – il manager Caltagirone mi ha illustrato una serie di investimenti che a breve mirano a garantire la riorganizzazione del personale e della pianta organica. Però l’attenzione è sempre bassa”.
La difesa del primario di Urologia Nuccio Condorelli
Non la pensa allo stesso modo il primario di Urologia, Nuccio Condorelli, che nel parlare di “incremento dell’attività complessiva del reparto di Urologia con grande attenzione al trattamento mini-mini invasivo dell’ipertrofia prostatica denominato Rezum” esclude “un “taglio” dell’Urologia confermando l’intenzione del management di rilancio del reparto gelese”.
L’intervento della Cgil con Ignazio Giudice e Rossana Moncada
Non sono rimasti ai margini i sindacati che con il segretario generale Cgil di Caltanissetta, Ignazio Giudice, e Rosanna Moncada (segretario fp Cgil provinciale) “Chiedi un incontro urgente al direttore generale e alla Direzione strategica. Uno degli indicatori che determina la qualità della vita Comune per Comune – aggiungono i segretari della Cgil – è proprio il funzionamento della sanità e quindi la quantità e qualità dei servizi offerti al cittadino/utente, di certo queste scelte contribuiscono all’arretramento e tutti, ad iniziare da chi ha responsabilità dirette nelle scelte realizzate, deve risponderne. Sono queste, in sintesi, le ragioni che ci inducono a chiedere un incontro convinti che attraverso il dialogo sociale molti ostacoli potranno essere superati perchè se così non fosse la mobilitazione sarà una scelta non rinviabile”.
L ennesima vergogna che convolge un intero. Paese da manager a politici a cittadini tutti disinteressati
Quando un paese civile non cura il rpetto e le cure per la salute con tagli defezioni ecct ecct vedi caso urologia non è degno di essere chiamata Città VERGOGNATEVI SE ANCORA AVETE UN PO DI ONORE