Caos idrico, sindacati: “Subito l’Ati la provincia di Caltanissetta è da anni inadempiente”

 
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Ignazio Giudice, Emanuele Gallo e Vincenzo Mudaro chiedono un accelerazione per il passaggio dall'Ato all'Ati

Gela. Il prossimo 5 dicembre, come anticipato ieri, dovrebbe essere la volta buona per la costituzione dell’Assemblea territoriale idrica, dopo anni di ritardi. I sindaci della provincia di Caltanissetta hanno assunto l’impegno con il prefetto Cosima Di Stani. L’Ati dovrebbe consentire di superare il sistema dell’Ato idrico, anche se sarà necessario renderlo efficace e assegnarli risorse. I confederali di Cgil, Cisl e Uil lo chiedono da tempo. “La mancata costituzione, oltre ad essere certamente un demerito per la provincia di Caltanissetta, unica nella regione Sicilia a non aver costituito l’assemblea territoriale idrica – dicono Ignazio Giudice, Emanuele Gallo e Vincenzo Mudaro – ha creato non pochi disagi. Le Ati rappresentano enti di governo indispensabili per la governance del servizio idrico e per l’esercizio dei poteri di controllo, regolazione e vigilanza. Bisogna procedere con urgenza perché nonostante la preoccupazione manifestata dai sindaci soci dell’Ato, circa la loro esposizione debitoria, allungare i tempi non è certo una soluzione al problema che invece va risolto in maniera immediata e responsabile per il bene collettivo”.

In ballo, c’è soprattutto la possibilità di sciogliere il contratto che lega i Comuni a Caltaqua. Il sindaco Lucio Greco, ieri al termine del vertice in prefettura, è sembrato molto più risoluto nello spiegare che il rapporto con l’azienda italo-spagnola va chiuso in anticipo, causa inadempimento. La strada, però, è ancora molto lunga e passa dalla commissione tecnica, della quale anche Greco fa parte.

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