Gela. Le lacrime di Totò Brucculeri che non vuole mollare, la rabbia dei tifosi, le parole del sindaco Domenico Messinese, la speranza di salvare il titolo.
Sono sentimenti contrastanti quelli che aleggiano attorno alla maggiore squadra di calcio, il Gela. Molti stanno rivivendo l’incubo del luglio 2011, quando Gela perse la C1. Questa volta non accadrà. Non deve accadere. Lo scenario sembra apocalittico ma le soluzioni per superare l’emergenza esiste. All’indomani delle dichiarazioni della dirigenza di mollare sono arrivate subito i primi interessamenti.
Il primo a farsi avanti è stato Cristian Paradiso, presidente del Terranova. “Sono disposto a collaborare nelle forme che il Comune o lo stesso Tuccio riterrà opportune”.
Altri due imprenditori sarebbero pronti ma bisogna fare in fretta. Il campionato inizia il 4 settembre e soprattutto da ieri sera i procuratori dei calciatori si sono scatenati a cercare altre destinazioni. Ci si dimentica che stiamo parlando di lavoratori. Gente che vive di calcio e non può stare a badare troppo ai sentimenti. Comprensibilissimo.
La scena di ieri pomeriggio è stata troppo brutta. Calciatori in lacrime, altri che hanno sferrato pugni alla panchina, notte insonne. Il risveglio è ancora traumatico ma ci si sta muovendo. Mister Brucculeri è chiarissimo. “Ho rifiutato altre squadre questa estate e io non mollo. Anche con una squadra di giovani resto al Gela calcio. La città saprà reagire. Io ci credo ancora”.
Il sindaco Domenico Messinese è stato chiaro. “Ho saputo delle intenzioni del club attraverso i media – dice – ufficialmente nessuno mi ha consegnato nulla. Di certo il titolo di serie D non si deve perdere. Sullo stadio noi abbiamo fatto il nostro dovere. Dopo aver verificato dei danni provocati da un impianto quattro anni fa abbiamo fatto una perizia. Abbiamo trovato un contenzioso non creato da me, lo abbiamo risolto, pubblicato la gara. Entro il 30 agosto sarà assegnato l’appalto ed entro metà settembre i lavori saranno completati con un importo di 110 mila euro”.
Il dg Enzo Cannizzaro in conferenza stampa ha ammesso. “Il problema dello stadio incide ma la società non ha le forze economiche per sostenere il peso della serie D. La risposta arrivata dagli abbonamenti (32) e dagli sponsor è disarmante”.
Oggi pomeriggio nuovo confronto.
Tifosi infuriati. “Il Gela deve giocare in serie D. Se il presidente non ce la fa più passi la mano senza pretendere però la luna. Lo ringraziamo per quello che ha fatto ma un altro 2011 non lo vogliamo rivivere”.