“Candidato? Decidono Pd e alleati”, Speziale: “Nuovo ospedale da difendere ma dov’è la classe dirigente?”

 
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Calogero Speziale

Gela. Il Pd locale sta cercando di mobilitarsi non solo con l’obiettivo politico e amministrativo delle urne ma pure intorno al tema del possibile definanziamento delle somme destinate al nuovo ospedale di Ponte Olivo. Un taglio potenziale dai fondi Fsc denunciato in settimana dall’ex parlamentare regionale Lillo Speziale, assai attento a quello che accade a Palermo ma anche in città. Il suo nome, quasi ciclicamente, viene tirato in ballo quando si entra nel vivo di una competizione elettorale. “Candidato a sindaco? Devo dire che una parte della città me lo chiede ma io sono sempre stato un uomo di partito, non di parte ma di partito – dice – decideranno il Pd e la coalizione”. Speziale sembra in ogni caso contare molto sullo sviluppo dell’agorà politica. “Ha avuto il merito di mettere insieme forze diverse tra loro – aggiunge – questo è positivo. Mi auguro che il percorso possa consentire anche alla fine a tutte queste forze di rimanere insieme. Io suggerisco sempre un metodo. Le scelte non si devono mai fare nel chiuso di una stanza ma confrontate più possibile. La città va scossa. Si muove il ceto politico ma la città non è interessata. A livello comunale, la situazione è drammatica. L’ente è in default. Non si potranno attivare servizi, non si potranno fare assunzioni, la tassazione dovrà essere a livelli massimi. Rispetto a questi temi non vedo un dibattito neppure rispetto alla prospettiva della città nel prossimo futuro”. Speziale, ancora una volta, rilancia la questione del nuovo ospedale. Contesta su tutta la linea le scelte del governo Schifani e di quello Meloni. “Quando Musumeci annunciò il finanziamento – dice ancora – sapeva che sarebbero arrivati i fondi Fsc. Pensava di poter dare continuità, rimanendo a fare il presidente della Regione. In quella fase, era tutto aleatorio. Il governo Meloni invece con legge dello Stato prevede che si possa intervenire sui fondi della Regione. Alla Sicilia sono stati attribuiti sei miliardi e ottocento milioni. In realtà, un miliardo e tre va per il Ponte, ottocento milioni per i termovalorizzatori e settecento milioni di compartecipazione alla spesa generale e quindi la disponibilità vera è di quattro miliardi circa. Gli impegni del governo Musumeci vengono disattesi anche per la sanità”.

Il Pd, a livello regionale, vuole alzare il livello della mobilitazione per cercare di recuperare le somme che pare siano ormai tagliate, inizialmente destinate al nuovo ospedale gelese, all’Ismett 2 di Carini e al nosocomio di Siracusa. “Faremo battaglia – continua Speziale – non voglio passare per uno contro il Ponte o i termovalorizzatori ma perché i fondi devono essere presi dagli stanziamenti per gli ospedali? Questo al nord non accade. La soluzione è quella del nuovo ospedale, già decisa durante la prima Repubblica. Mi risulta che gli atti di trasferimento di alcune aree di Eni non sono stati ancora conclusi. Manca una classe dirigente capace di difendere la città. Ho sollevato il problema ma se non lo avessi fatto non sarebbe esistito. Ora, mi fa piacere che qualcosa si stia muovendo. Non accetto che si faccia il gioco delle tre carte, negando tagli che invece ci sono. Non lo permetteremo. C’è bisogno di sanità efficiente”. I dem sembrano pronti ad una raccolta firme in città. “Lo proporrò a tutti, a partire dal mio partito – conclude lo storico esponente del Partito democratico – si mettano da parte le differenze politiche. Non si può cancellare una possibilità storica come quella del nuovo ospedale. È un tema molto delicato. Dobbiamo difendere la città”.

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