Gela. Il dibattito politico intorno alla natura del “modello Gela” è sempre più sostenuto, sulla scorta di quanto riferito sia dal sindaco Di Stefano sia dall’assessore Morgana. L’esponente grillino ha confermato il supporto al capo dell’amministrazione, precisando che il “modello Gela” è comunque alternativo ai governi di centrodestra, a Roma e a Palermo. Sul punto, l’esponente di “PeR” e di Sinistra Italiana Paolo Cafa’ continua ad essere drasticamente scettico. Esclude che la giunta Di Stefano sia di estrazione progressista. “Rimango basito dalle dichiarazioni dell’assessore Simone Morgana, persona seria e garbata, da cui ci si aspetta di più in punto di onestà intellettuale, non certo quello che ha dichiarato in queste ore in merito al tanto strombazzato “Modello Gela” che non c’è e che non ha dato finora alcun interessante risultato alla città, sia dal punto di vista dei servizi, vedi rifiuti e acqua peggiorati, sia dal punto di vista economico e sociale e ancora sotto il profilo della vivibilità della città. Questo sarebbe il “modello Gela”, falsamente progressista, dell’amministrazione a guida Mpa. C’è da essere contenti? In questa giunta della presenza della sinistra e dei progressisti non vi è nemmeno l’ombra. La sinistra è fuori da questa amministrazione – dice – con “PeR”, Sinistra Italiana e Comunisti. Il Pd è un partito di destra moderata, per cultura nazionale, e a conferma di ciò ha governato questa città con tutti, Forza Italia compresa, ininterrottamente dal 2010 ad oggi. In questa giunta ci sono commistioni tra Mpa, civici, M5s, Sud Chiama Nord che ha dato casa a Franzone, giusto per mantenere la carica assessoriale, e il Pd miracolato e derelitto di Speziale”.
Cafa’ è tra i più aspri oppositori della giunta Di Stefano, in attesa dell’esito del ricorso avanzato per accedere in consiglio. Richiama gli accordi elettorali che aprono al centrodestra. “Se questo modello spurio è destinato a breve a variare con gli ingressi in giunta dei veri danti causa del sindaco Di Stefano, che sono Scerra, Sammito e Morselli, ci vuole molto coraggio a parlare di modello. Non sa Morgana degli accordi elettorali siglati dal sindaco al ballottaggio con personaggi politici di destra? Pacta sunt servanda”.