Gela. Fu un cliente del “Bingo” di via Venezia, diversi anni fa, a riportare ferite dopo essere stato colpito da un addetto alla sicurezza del locale. Per l’operatore, dopo la condanna di primo grado a quattro mesi di reclusione, è arrivata la conferma in appello. I giudici nisseni non hanno accolto il ricorso avanzato dalla difesa dell’imputato, sostenuta dall’avvocato Flavio Sinatra. Il legale, già in primo grado, aveva spiegato che non ci fu alcuna aggressione, ma che il buttafuori si sarebbe limitato ad intervenire a causa del comportamento del cliente, che avrebbe preteso di entrare, anche con minacce. Una versione che il giudice del tribunale di Gela accolse solo in parte. E’ caduta l’accusa di minacce, ma è rimasta in piedi quella di lesioni, che ha determinato la condanna, confermata in appello.
Il cliente rimasto ferito, che spiegò di essere stato deliberatamente colpito dal buttafuori, è parte civile nel procedimento, rappresentato dall’avvocato Giuseppe Simonetti, che anche in appello ha chiesto la condanna dell’imputato. Alla parte civile è stato riconosciuto il diritto al risarcimento dei danni.