Bonifiche aree industriali, commissione chiede dati: percentuali da tempo molto basse

 
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Gela. Le percentuali, come è stato più volte spiegato, sono molto basse. Le bonifiche delle aree industriali della città non sono mai veramente entrate nel vivo, sia per risorse finanziarie risicate che per iter procedurali, rivelatisi decisamente tortuosi. Un bilancio di quanto fatto finora nelle aree più a rischio vogliono stilarlo i componenti della commissione consiliare sanità e ambiente. Il presidente Rosario Trainito e gli altri componenti Carlo Romano, Gaetano Orlando, Sandra Bennici e Giuseppe Guastella, hanno chiesto dati aggiornati agli uffici del settore ambiente di Palazzo di Città. “Vogliamo valutarli. Non li abbiamo ancora ricevuti – dice il presidente Trainito – cecheremo di accertare quali attività di bonifica e quali procedure siano state concluse da Eni”. La richiesta indirizzata agli uffici comunali è stata inoltrata, in attesa di riscontri dai tecnici e dal dirigente. La questione bonifiche tiene banco da decenni, in un territorio riconosciuto Sito di interesse nazionale e di conseguenza sottoposto ad attenzioni particolari.

Il vicesindaco Terenziano Di Stefano, in estate, ha ripreso in mano il dossier bonifiche, anzitutto riuscendo a far inviare alla Regione la nuova perimetrazione del Sito di interesse nazionale. Sono stati ricompresi punti sensibili come l’ex discarica Marabusca. L’accesso ai finanziamenti del governo è imprescindibile per tentare di arrivare alla conclusione di iter, lunghi e onerosi.

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