ROMA (ITALPRESS) – “Voglio annunciare che e’ in cantiere un decreto legge che permettera’ ai giudici, alla luce del nuovo quadro sanitario, di rivalutare l’attuale persistenza dei presupposti per le scarcerazioni di detenuti di alta sicurezza e al regime del 41 bis”. Lo ha detto il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, nel corso del Question time alla Camera.Il Guardasigilli e’ poi tornato sulla mancata nomina del magistrato Nino Di Matteo alla guida del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, nel 2018. “Nelle normali interlocuzioni per la formazione della squadra, avevo intenzione di coinvolgere il dottor Di Matteo conoscendo il suo profilo professionale e la sua carriera come magistrato antimafia – ha spiegato Bonafede -. Per questo pensai a due ruoli per lui: o il vertice dell’amministrazione penitenziaria oppure un ruolo equivalente alla posizione ricoperta da Giovanni Falcone a seguito di riorganizzazione. Mi convinsi che questa seconda opzione fosse la piu’ giusta perche’ avrebbe consentito a Di Matteo di lavorare in via Arenula al mio fianco. Inoltre ritenevo che questa decisione avrebbe consegnato un messaggio chiaro e inequivocabile per tutte le mafie. Come e’ ormai noto non ci furono i presupposti per realizzare l’auspicata collaborazione”.”Nel giugno 2018 – ha ribadito – non vi fu alcuna interferenza diretta o indiretta nella nomina del capo Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria”.(ITALPRESS).