Bloccò un poliziotto che inseguiva un giovane in fuga, vicenda in giudizio
I poliziotti erano intervenuti per eseguire un provvedimento di arresto, per una pena diventata definitiva
Gela. È accusato di aver favorito la fuga di un giovane, Rosario Lignite, che cercò di sottrarsi alla cattura degli agenti di polizia. I poliziotti infatti erano intervenuti per eseguire un provvedimento di arresto, per una pena diventata definitiva. Il giovane si diede alla fuga. Un esercente, allora titolare di un'attività commerciale, secondo le accuse avrebbe cercato di impedire a un agente, in borghese, di bloccare il giovane che intanto scappava. Avrebbe chiuso il portone di ingresso di uno stabile, nel quale intanto era entrato proprio il ragazzo. In aula, è stato sentito lo stesso poliziotto, che ha risposto alle domande del pm della procura e della difesa, sostenuta dal legale Flavio Sinatra. Secondo il legale, l'esercente non avrebbe avuto sentore che si trattasse di un poliziotto, dato che era in borghese. Avrebbe contattato le forze dell'ordine ritenendo che il giovane fosse inseguito. I poliziotti hanno invece spiegato che si identificarono regolarmente. In aula, nel corso del dibattimento, saranno sentiti altri testimoni. L'esercente non ha precedenti penali e pare che non conoscesse Lignite.
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