Gela. Sono stati coinvolti nel maxi blitz contro la stidda. I giudici del riesame di Caltanissetta, ieri, hanno disposto l’annullamento dei provvedimenti restrittivi emessi nei confronti del quarantaquattrenne Giovanni Traina e del quarantunenne Emanuele Lauretta. Per Traina, i legali Maurizio Scicolone e Marzia Cammarata, hanno messo in discussione le conclusioni dei pm della Dda di Caltanissetta. E’ accusato di aver avuto un ruolo nel giro di droga controllato dagli stiddari, ma per le difese ci sarebbero delle contraddizioni. Traina, secondo la loro versione, sarebbe solo un consumatore. Dopo il verdetto del riesame è tornato in libertà, lasciando il carcere. Annullamento anche per Lauretta, a sua volta accostato al gruppo degli stiddari, capeggiato dai fratelli Bruno Di Giacomo e Giovanni Di Giacomo (i provvedimenti emessi nei loro confronti sono stati confermati). Il difensore, l’avvocato Cristina Alfieri, ha fatto riferimento ad una serie di elementi che non coinciderebbero con la ricostruzione dell’accusa.
Sono stati confermati, invece, i provvedimenti emessi per il trentaseienne Emanuele Lauretta, per Filippo Scerra e Vincenzo Di Giacomo. Per gli inquirenti, il cinquantaduenne Di Giacomo avrebbe fatto riferimento ai “500 leoni” che la stidda sarebbe stata pronta a scatenare, nel caso di una nuova guerra di mafia.