Gela. E’ attualmente a processo per i fatti dell’indagine “San Giuseppe”, ritenuto a capo di un gruppo che sarebbe riuscito a sottrarre ingenti patrimoni ad anziani, rimasti soli. Negli scorsi mesi, il sessantenne Emanuele Murana aveva subito un aggravamento della misura, con gli arresti domiciliari. Era ritenuto responsabile di aver continuato a minacciare alcune vittime. I giudici del collegio penale del tribunale, davanti ai quali è a processo insieme ad altri presunti complici, hanno però accolto l’istanza avanzata dalla difesa, rappresentata dall’avvocato Giuseppe Smecca. Non ci sono più le condizioni per mantenere i domiciliari.
Avrà il solo obbligo di dimora in città. La difesa ha effettuato una serie di indagini difensive ed è emerso un possibile quadro differente rispetto a quello che lo vedeva responsabile di eventuali minacce. In base all’esito dell’indagine, condotta dai carabinieri e dai pm della procura, sono emersi decine di episodi, con anziani costretti a rinunciare a gran parte dei loro patrimoni. Murana e i presunti complici avrebbero agito anche attraverso badanti di fiducia.