Gela. Le indagini sono state chiuse di recente, in attesa delle prossime determinazioni dei pm della Dda di Caltanissetta. Nell’inchiesta “Ianus” sono coinvolti sessantaquattro indagati. Per gli investigatori, il traffico di droga avrebbe alimentato i nuovi vertici delle famiglie di Cosa nostra. Alla testa del gruppo Emmanuello, secondo gli inquirenti, ci sarebbe stato il quarantatreenne Crocifisso Di Gennaro, già condannato in altri procedimenti, per un ruolo nel traffico di droga. La Cassazione, rispetto alle contestazioni del blitz “Ianus”, aveva disposto l’annullamento con rinvio per la sua posizione. I giudici del riesame hanno a loro volta annullato l’ordinanza iniziale.
I magistrati capitolini avevano escluso, nelle motivazioni, che Di Gennaro fosse interno ad un’organizzazione dedita al traffico di droga, non individuando gli estremi per ritenerlo al vertice della famiglia di mafia. Sono state accolte le ragioni addotte dai difensori, gli avvocati Flavio Sinatra e Luca Cianferoni. Di Gennaro rimane detenuto per altre vicende e rimangono in piedi due capi di accusa, sempre per droga. Rispetto all’inchiesta “Ianus” la prossima tappa sarà la fissazione dell’udienza preliminare.