Quotidiano di Gela

Blitz "Ianus", nel giudizio ordinario subito eccezioni difensive

Secondo gli investigatori, le famiglie di Cosa nostra dei Rinzivillo e degli Emmanuello si stavano riorganizzando per gestire un consistente traffico di droga

A cura di Rosario Cauchi
07 maggio 2025 16:13
Blitz "Ianus", nel giudizio ordinario subito eccezioni difensive -
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Gela.Per gli imputati che non hanno optato per riti alternativi, questa mattina si è tenuta la prima udienza, in ordinario, del procedimento scaturito dall'inchiesta antimafia "Ianus". Secondo gli investigatori, le famiglie di Cosa nostra dei Rinzivillo e degli Emmanuello si stavano riorganizzando per gestire un consistente traffico di droga. Altri coinvolti ne rispondono in abbreviato, davanti al gup del tribunale di Caltanissetta Lorena Santacroce. Proprio il decreto che dispone il giudizio è stato al centro delle eccezioni difensive. Il legale Danilo Tipo, che insieme all'avvocato Lia Comandatore difende Giuseppe Tasca, considerato a capo del gruppo Rinzivillo, ha indicato la nullità assoluta del decreto, emesso dal gup Santacroce che però in un collegio di riesame si era già espressa su uno dei coinvolti, concludendo per l'esistenza dell'organizzazione di mafia. Ragioni che hanno spinto pure altri difensori a ritenere che sussistano i presupposti della nullità. C'era stata una precedente richiesta di ricusazione. Il collegio penale presieduto dal giudice Francesca Pulvirenti si è riservato di decidere. Per la posizione di Filippo Scordino invece è stata proposta istanza di patteggiamento a dieci mesi, in continuazione con precedenti condanne. Il dibattimento non è stato ancora aperto e i pm della Dda di Caltanissetta esporranno le loro richieste istruttorie. In questo troncone processuale, sono imputati Giuseppe Tasca, Vincenzo Alberto Alabiso, Rosario Greco, Benedetto Giuseppe Curva’, Ignazio Agro’, Loredana Marsala, Marius Vasile Martin, Vincenzo Mazzola, Diego Milazzo (1984), Morena Milazzo, Orazio Monteserrato, Brahallan Ivan Escobar Buritica, Gianluca Attardo, Maurizio Domicoli, Dario Rinzivillo, Andrei Pascal e Giuseppe Terrasi. Tra le parti civili, c’è il Comune di Gela, su mandato dell’amministrazione, rappresentato dall’avvocato Giusy Ialazzo. Sono parti civili inoltre il Ministero dell’interno, attraverso l’Avvocatura dello Stato (con il legale Giuseppe Laspina), il Comune di Canicattì e un’associazione antiracket. Gli imputati in dibattimento sono rappresentati dagli avvocati Filippo Spina, Gioacchino Mule’, Salvatore Pennica, Nicoletta Cauchi, Giovanni Lomonaco, Flavio Sinatra, Gaetano Rizzo, Giovanni Salvaggio, Calogero Lo Giudice, Fabrizio Bellavista, Calogero Meli, Paolo Ingrao, Matteo Anzalone, Rosanna D’Arrigo e Teresa Raguccia. Altri imputati sono nel procedimento con rito abbreviato, davanti al gup del tribunale di Caltanissetta. Sono state formulate, in questo caso, pesanti richieste di condanna, in attesa della decisione del giudice. Per il dibattimento, si torna in aula a fine mese.

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