Blitz “Chimera”, parte giudizio di appello: omicidi e il traffico di droga con l’asse gelese

 
0

Gela. In settimana, i pm della Dda di Caltanissetta, davanti al collegio penale del tribunale di Gela, hanno chiesto pesanti condanne per tutti gli imputati coinvolti nel blitz antimafia “Chimera”, che portò ad individuare i presunti gangli del clan stiddaro dei Sanfilippo. I pubblici ministeri hanno avanzato indicazioni di condanna per oltre quattrocento anni di detenzione. Oggi, invece, è partito il procedimento d’appello per un altro filone, quello che coinvolge imputati che optarono per il rito abbreviato. Un anno fa, il gup del tribunale di Caltanissetta dispose diverse condanne, comprese quelle all’ergastolo per il boss Salvatore Sanfilippo e per la moglie Beatrice Medicea, ritenuti responsabili degli omicidi di Benedetto Bonaffini e Luigi La Bella. In avvio, alcuni difensori hanno insistito su produzioni documentali. I magistrati della Corte d’assise d’appello nissena valuteranno e si pronunceranno nel corso della prossima udienza, fissata a luglio. In primo grado, oltre ai due ergastoli, venne pronunciata condanna a sedici anni di reclusione per il gelese quarantenne Emanuele Brancato. Secondo gli inquirenti, era lui il riferimento della stidda mazzarinese per il traffico di droga. Fu confermata la contestazione mafiosa. Sul punto, come spiegò la difesa (sostenuta dall’avvocato Giacomo Ventura), c’erano stati annullamenti decisi dalla Corte di Cassazione. La consorte di Brancato è invece imputata nel procedimento ordinario, davanti al collegio penale del tribunale di Gela. Condanne vennero emesse inoltre a diciassette anni e quattro mesi per Paolo Sanfilippo, considerato ai vertici del gruppo di mafia mazzarinese; quindici anni e sei mesi a Gianfilippo Fontana; quattordici anni e quattro mesi per Marco Gesualdo; dodici anni e otto mesi per Silvia Catania; nove anni e quattro mesi a Giuseppe Morgana; quattro anni e un mese per Paolo Di Mattia e Melina Paternò; quattro anni per Salvatore Di Mattia; quattro anni e dieci mesi per Salvatore Adamo Sanfilippo; quattro anni a Girolamo Bonanno (è caduta la contestazione di mafia come sostenuto dai legali Flavio Sinatra e Luca Cianferoni); due anni e otto mesi per Salvatore Giarratana; due anni a Gianpaolo Ragusa; un anno a Ludovico Bonifacio; nove mesi per Salvatore Strazzanti.

Per diversi imputati condannati sono comunque venute meno altre contestazioni. L’assoluzione per gli unici capi di imputazione che gli venivano attribuiti fu formalizzata per le posizioni di Massimiliano Cammarata, Rocco Marano, Luca Guerra, Valentina Guerra, Grazia Minischetti e Maria Sanfilippo (1989). Il non doversi procedere venne riportato per Filippo Verga, intanto deceduto. Tra i legali di difesa degli imputati ci sono gli avvocati Carmelo Terranova, Agata Maira, Attilio Villa, Gaetano Lisi, Gaetano Giunta, Giuseppe Piazza, Giuliano Dominici, Gaetano Giunta, Walter De Agostino, Antonino Ficarra, Elisabetta Gatto, Stefano Gerunda, Raffaele Minieri, Vincenzo Vitello e Giovanni Cannizzaro.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here