Gela. I giudici della Corte d’appello di Caltanissetta, a distanza di diversi anni dalla prima decisione, seppur solo per rideterminare l’entità della pena, sono ritornati a pronunciarsi sulla posizione processuale di uno degli imputati, coinvolto nella maxi operazione antimafia “Tetragona”. Per Emanuele Monachella, come aveva già stabilito la Cassazione, accogliendo uno dei motivi del ricorso presentato dal difensore (l’avvocato Giacomo Ventura), la pena è stata ridotta di due anni. Per una delle contestazioni che gli veniva mossa, nel primo giudizio di appello non era stata riconosciuta la continuazione, invece indicata per gli altri capi di imputazione. La difesa l’ha sottolineato, anche in Cassazione.
I giudici romani, per quest’aspetto, hanno disposto il rinvio ai magistrati di secondo grado di Caltanissetta, che come richiesto dalla difesa hanno confermato la riduzione, che per il reato contestatogli porta la condanna da tre anni e sette mesi ad un anno e sette mesi. Per gli investigatori che condussero la maxi indagine antimafia, Monachella si sarebbe mosso, nell’interesse di Cosa nostra gelese, soprattutto nella zona di Genova. Era accusato di estorsione, ai danni di un imprenditore edile locale.