Blitz antimafia "Chimera", primi concordati in appello: pg concluderà con le richieste
Estorsioni, droga e armi, erano i punti essenziali di un'inchiesta, condotta dalla Dda nissena e dai carabinieri
Caltanissetta. La procura generale avanzerà le proprie richieste nelle prossime settimane. Davanti ai giudici della Corte d'appello di Caltanissetta, in giornata, sono stati finalizzati i primi concordati proposti dalle difese di alcuni imputati, coinvolti nell'inchiesta antimafia “Chimera”. In primo grado, il collegio penale del tribunale di Gela dispose venticinque condanne. Gli imputati sono tutti accusati di aver fatto parte del gruppo stiddaro di Mazzarino, che ruota intorno alla famiglia Sanfilippo. Estorsioni, droga e armi, erano i punti essenziali di un'inchiesta, condotta dalla Dda nissena e dai carabinieri, che ha fatto emergere un collegamento tra mazzarinesi e gelesi, almeno per quanto concerne il traffico di sostanze stupefacenti. Tra gli imputati, la gelese Valentina Maniscalco, difesa dagli avvocati Giacomo Ventura e Davide Limoncello, condannata in primo grado a otto anni di reclusione, ma senza l'aggravante di mafia. Per gli inquirenti, avrebbe avuto un ruolo nell'affare della droga, retto dal marito, Emanuele Brancato, già condannato in abbreviato per questi fatti, insieme ad altri coinvolti. Al termine del giudizio di primo grado, trent’anni di detenzione vennero imposti al quarantenne Giuseppe Sanfilippo, diciotto anni a Liborio Sanfilippo (con l’aggravante mafiosa), diciassette anni e nove mesi a Michele Mazzeo, diciassette anni a Calogero Sanfilippo (1983), sedici anni e sei mesi ad Andrea Sanfilippo e a Marcello Sanfilippo (per lui con l’aggravante mafiosa), sedici anni per Calogero Sanfilippo (1976), Maria Sanfilippo, tredici anni e sei mesi a Marianna Sanfilippo intesa Annina, tredici anni e quattro mesi ad Ignazio Zuccala’ (senza il riconoscimento dell’aggravante di mafia), dodici anni e due mesi per Samuel Fontana con l’aggravante di mafia, otto anni e sei mesi per Calogero Sanfilippo (1991), otto anni ad Antonino Ianni’, sette anni e sei mesi per Vincenza Galati, Ivan Dario Ianni’, Vincenzo Ianni’ e Rocco Di Dio, sette anni a Rosangela Farchica, Ilenia La Placa, cinque anni e un mese a Bartolomeo La Placa, quattro anni e otto mesi a Giovanni Di Pasquale, tre anni e nove mesi per Sandra Santa Aleruzzo, un anno e quattro mesi a Marianna Sanfilippo (1985) con pena sospesa e non menzione e un anno per Francesco Lo Cicero sempre con pena sospesa e non menzione. In aula, si tornerà per le richieste della procura generale.
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