Blitz antidroga "H24 store", chieste condanne: nell'inchiesta spaccio, armi e furti
La droga veniva spacciata senza troppe soste temporali e i clienti si susseguivano, come già appurato dagli inquirenti in altri approfondimenti investigativi
Gela. La droga, soprattutto la cocaina, veniva venduta a tanti clienti, in città. Per l'accusa, così come riportato negli atti dell'inchiesta “H24 store”, a controllare lo spaccio era Giuseppe Di Noto, monitorato per mesi dai pm della procura e dai poliziotti del commissariato. In abbreviato, davanti al gup Roberto Riggio, il procuratore capo Salvatore Vella, ha chiesto la condanna a dieci anni di reclusione proprio per Di Noto, già coinvolto in altre pieghe dell'inchiesta, concentrate sulla disponibilità di armi, compresa una mitraglietta. Durante l'indagine, si risalì a furti oltre che alla scia dello spaccio di sostanze stupefacenti. Nove anni sono stati indicati per Carmelo Ascia, con richiesta di dichiarazione di “delinquente abituale”. Quattro anni e sei mesi di detenzione, inoltre, per Gaetano Incorvaia e Arnaldo Peritore. Tre anni, infine, è la richiesta avanzata per Nicolò Morello. Le difese degli imputati, con i legali Filippo Spina, Cristina Alfieri, Francesco Enia e Marco Granvillano, esporranno le rispettive conclusioni nelle prossime udienze, previste a dicembre e gennaio, quando dovrebbe arrivare la decisione. Altri coinvolti hanno patteggiato o comunque non hanno scelto il giudizio abbreviato. La droga veniva spacciata senza troppe soste temporali e i clienti si susseguivano, come già appurato dagli inquirenti in altri approfondimenti investigativi.
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