Blitz “Agorà” contro la stidda, in appello Nicastro, Tomaselli e Romano si difendono

 
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Gela. Si difendono davanti ai magistrati della corte d’appello di Caltanissetta e chiedono che le condanne pronunciate nei loro confronti, nel febbraio di un anno fa, dal giudice dell’udienza preliminare del tribunale nisseno vengano ribaltate.

Nicastro si difende. I legali che rappresentano gli imputati Simone Nicastro, Massimiliano Tomaselli e Giuseppe Romano, tutti accusati di aver fatto parte di un gruppo di stidda scoperto a conclusione del blitz “Agorà”, hanno risposto alla requisitoria del sostituto procuratore generale Fabio D’Anna. La pubblica accusa, lo scorso 18 dicembre, ha chiesto la conferma delle condanne per un totale di circa quant’anni di carcere. In fase d’udienza preliminare, 4 anni di reclusione vennero decisi per Nicastro, 6 anni per Massimiliano Tomaselli e 3 anni e 6 mesi per Giuseppe Romano. “Il mio assistito – ha spiegato l’avvocato Davide Limoncello che rappresentata Simone Nicastro – paga il prezzo di essere il fratello di un collaboratore di giustizia. Le accuse d’estorsione non reggono. Nicastro, già in passato e pubblicamente, aveva descritto il disagio economico di tutta la sua famiglia, minacciando atti estremi. Questo non è il profilo di un associato alla stidda né quello di un estorsore”. Stando alla difesa, inoltre, Nicastro avrebbe ricevuto denaro da un parente, titolare di un’azienda edile, e dai rappresentanti del gruppo Cirignotta solo per prestazioni lavorative effettivamente svolte e non, invece, come presunte messe a posto.

Condanne da ribaltare per Tomaselli e Romano. L’avvocato Flavio Sinatra, invece, ha risposto alle richieste della pubblica accusa per Massimiliano Tomaselli e Giuseppe Romano. In base alle risultanze d’indagine, i due, oltre a far parte del gruppo di stidda retto da Emanuele Palazzo, avrebbero gestito una fetta del mercato locale della droga sempre per conto del presunto gruppo criminale scoperto dai carabinieri del comando provinciale e da quelli del reparto territoriale. Il sostituto procuratore D’Anna, solo per la posizione di Massimiliano Tomaselli, aveva già indicato la necessità di una riduzione di pena a seguito della nuova disciplina in materia di stupefacenti. I difensori degli altri imputati, Emanuele Palazzo, Davide Nicastro, Alessandro Peritore, Orazio Curvà, Pasquale Sanzo e Emanuele Curvà, dovrebbero concludere alla prossima udienza del 22 gennaio.

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