Biviere, iniziati campionamenti ambientali: Giudice, "dati ci sono, serre fonte di inquinamento"
Le attività di campionamento sono state disposte dalla Regione
Gela. Sono iniziate, negli scorsi giorni, le prime attività di ricognizione finalizzate al campionamento e all'analisi dei suoli, nelle aree della Riserva Biviere. Per consentire interventi anche nelle zone private, il sindaco Di Stefano ha firmato un'ordinanza che permette ai tecnici incaricati dalla Regione di procedere con le verifiche, sia in quadranti liberamente accessibili sia in quelli chiusi. Si tratta di attività che rientrano in un piano di indagini integrative alla caratterizzazione ambientale della Riserva protetta. Per ora, i tecnici stanno concentrando i rilievi in aree pienamente fruibili, poichè nella gestione della Riserva. Successivamente, dovranno accedere a quelle private. Vengono approfonditi i cosiddetti “top soil”, per un'analisi dello stato dei suoli superficiali. Il responsabile della Riserva Biviere Emilio Giudice, da anni segue questo capitolo e non ha mai smesso di essere molto critico, soprattutto rispetto a ciò che non è stato fatto nel corso del tempo. “Abbiamo certezza, dai dati già elaborati, che la falda sottostante sia inquinata – spiega – va bene condurre ulteriori verifiche ma i dati ci sono e non penso che potranno mutare. Quella che è stata avviata negli ultimi giorni è solo una prima fase. Sappiamo inoltre molto bene che in un punto della Riserva venne ricavata una discarica di idrocarburi. Anche in questo caso, abbiamo risultanze tecniche. Bisognerà capire cosa vorranno fare adesso? Si limiteranno nuovamente a una raccolta di dati? C'è la volontà di bonificare? Anzitutto, servirebbe un progetto che ancora non c'è”. Gli operatori della Riserva, negli anni, hanno preso parte a tavoli tecnici e a procedure finalizzate agli interventi nell'area protetta. “E' inutile nascondersi – continua Giudice – la fonte principale di inquinamento è quella delle serre, per via dell'enorme quantitativo di concimi agricoli che viene utilizzato e che intacca un sottosuolo assai permeabile. Non basta pensare a una bonifica fisica se non si affronta l'aspetto ecologico”. In passato, altre procedure ministeriali, alla fine, vennero archiviate. Il rapporto tra la tenuta ecologica della Riserva (che rientra tra i siti orfani individuati dal ministero) e l'attività agricola intensiva non è mai stato semplice.
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