Gela. E’ stato ripetuto pure nel corso delle ultime interlocuzioni di maggioranza, formali e informali. Quello del bilancio stabilmente riequilibrato è “il tema dei temi”. Il sindaco Terenziano Di Stefano ha avuto incontri ministeriali a fine agosto, su questo versante. Senza lo strumento finanziario, il dissesto non può essere affrontato con tutti i crismi che richiede. In settimana, la commissione consiliare bilancio, al fine di sviluppare approfondimenti, ha sentito in audizione i revisori dei conti. I tre professionisti hanno spiegato che i tempi per arrivare al bilancio potrebbero essere più lunghi di quelli annunciati dal primo cittadino, convinto che si possano avere risultati pratici entro fine mese. Una valutazione, quella fornita dai revisori, che per il primo cittadino è fonte di profonde riflessioni sul loro operato. “Vorrei capire – dice il capo dell’amministrazione – se i revisori fanno politica, così li tratterò da politici, oppure se svolgono il loro ruolo sulla base delle competenze previste dalla legge, in questo caso li tratterò come revisori. Il loro ruolo prevede di rilasciare pareri, favorevoli o non favorevoli, sugli atti. Non mi risulta che debbano esprimersi sulla tempistica del bilancio, perché questo significa fare politica. Creare preoccupazioni nelle commissioni, ribadisco, è fare politica. I revisori non sono pagati dal Comune per fare attività politica”. Il piglio di Di Stefano non fa presagire un dialogo privo di perturbazioni, in una fase assai delicata per il municipio. Il primo cittadino, rapportandosi costantemente con il segretario generale, con il dirigente al bilancio e con gli uffici del settore finanziario, ormai da settimane sta monitorando tutto il percorso che dovrebbe portare alla bozza del bilancio stabilmente riequilibrato.
Quanto riferito in commissione dai revisori lo ha convinto a convocarli, la prossima settimana. “E’ giusto che vengano a riferire, in presenza del dirigente, del segretario generale e dei funzionari – aggiunge il sindaco – a me non hanno dato alcuna indicazione. Io mi muovo sulla base di quello che mi viene detto dal segretario e dal dirigente del settore, oltre che da una società specializzata che mi invia un report quotidiano. Se i revisori hanno altre informazioni, fornite non so da chi, oppure se vogliono fare politica, allontanandosi dai loro compiti, farò una segnalazione all’ordine di appartenenza e una denuncia formale alla procura, attraverso la guardia di finanza. In municipio, c’è una governance composta dal sindaco, dagli assessori e dalla maggioranza. C’è la politica. I revisori devono fare altro, rilasciare pareri sugli atti e scrivere alla Corte dei Conti, come è giusto che sia. Non accetto che su temi così delicati per il futuro dell’ente e della città si travalichi ogni limite”. Di Stefano sta lavorando ad un report complessivo. “Annoto tutto per tutelare l’ente e capire cosa è veramente accaduto in questi tre anni”, conclude. Già da assessore, nella giunta Greco, e poi fuori dall’amministrazione, l’attuale primo cittadino aveva espresso molti dubbi sul dissesto e sulle conclusioni degli organi di controllo del Comune, a partire dal collegio dei revisori.