"Bilancio in ritardo, non ci si limiti agli eventi", Di Benedetto: "Incarichi? Ci vuole trasparenza"
"Ci sono tanti disagi, dalla pulizia che non è sufficiente e fino alla viabilità. I problemi non mancano e su questi bisogna concentrarsi. Inoltre, secondo me eventi e manifestazioni andrebbero previsti pure in aree periferiche”, dice il consigliere

Gela. Domani, dopo l'approvazione in via d'urgenza del Piano economico finanziario del servizio rifiuti e delle tariffe Tari, si torna in aula consiliare. Tra gli altri punti all'ordine del giorno, la relazione annuale del sindaco e diversi atti finalizzati alla dichiarazione di pubblica utilità di immobili abusivi già acquisiti al patrimonio comunale ma che stanno generando più di qualche riflessione, politica e burocratica. L'opposizione non ha per nulla accolto la linea d'urgenza impostata dall'amministrazione per il Pef e per le tariffe Tari. I consiglieri di minoranza si attendevano almeno il tempo utile per analizzare gli atti. Rispetto a qualche tempo fa, i rapporti tra chi non si rivede nella giunta Di Stefano e lo stesso sindaco non sembrano più imperniati su una sorta di feeling reciproco ma discreto. “Un giudizio su quanto fatto fino a ora dall'amministrazione? Direi che si poteva fare molto di più anzitutto per l'approvazione del bilancio stabilmente riequilibrato – dice l'indipendente Antonella Di Benedetto – lo strumento finanziario, a detta del sindaco, doveva essere approvato già mesi fa, addirittura se ne parlava lo scorso anno. Io, invece, penso che ci vorrà ancora del tempo e se ne riparlerà a fine anno. Lo avevo detto quando con la commissione sentimmo, in audizione, i revisori. Per ora, non abbiamo visto nessun atto legato al bilancio. Lo stesso vale per la scuola “Solito”. Ci vorranno non meno di tre anni”. Per Di Benedetto, che non sta nella maggioranza ma ha sempre tenuto un atteggiamento piuttosto propenso alla disamina degli atti nel dialogo istituzionale, i recenti eventi possono essere un primo passo per dare un lustro differente alla città ma chiaramente non sono la soluzione definitiva. “Vanno bene, attirano tanta gente e si dà un decoro maggiore ad alcune zone della città, soprattutto nel centro storico – precisa – però, non dimentichiamoci che i cittadini vivono ogni giorno in tante aree del tessuto urbano e gli eventi sono solo l'eccezione. Ci sono tanti disagi, dalla pulizia che non è sufficiente e fino alla viabilità. I problemi non mancano e su questi bisogna concentrarsi. Inoltre, secondo me eventi e manifestazioni andrebbero previsti pure in aree periferiche”. Ci sono storture che il consigliere segnala da tempo. “Non ci si può sempre trincerare dietro al fatto che il personale sia numericamente sottodimensionato o che il dissesto ponga limiti – continua – non capisco perché si dispongano interventi di manutenzione e di decoro ma poi vengono lasciati a metà, come è accaduto in via Danimarca oppure in via Perugia. Arrivano altre richieste e tutto viene interrotto? Non è un criterio che si può accettare. Perché non viene mai fornito un cronoprogramma preciso?”. Il consigliere, che fino a oggi non ha mai ufficializzato una propria collocazione di partito nonostante le tante richieste pervenutele, non può che guardare infine a un contesto che più di qualche “veleno” politico lo sta determinando. Eventi, affidamenti e incarichi, a Palazzo di Città, sono sotto la lente di ingrandimento, anzitutto politica. Per molti, la maggioranza starebbe “militarizzando” le scelte. “Quando si gestiscono soldi pubblici – conclude Di Benedetto – il criterio da osservare sempre, senza eccezioni, è quello della trasparenza. Il Mepa non è un sistema che di per sé assicura oggettività negli affidamenti. Nessuno di noi ha l'anello al naso. Io e molti consiglieri di opposizione siamo professionisti e abbiamo tutti i mezzi per valutare. Diciamo che fino a oggi, ci sono stati casi di incarichi, definiamoli poco avveduti”.