Gela. Il bilancio arriverà in aula a settembre, nonostante le iniziali previsioni che ipotizzavano il documento finanziario sugli scranni dell’assise civica a luglio. Lo ha confermato, questa mattina, l’assessore Udc Danilo Giordano. Il tecnico scelto dai centristi per la giunta del sindaco Lucio Greco, tra le altre cose, ha aperto all’abbattimento parziale della Tari per le attività commerciali rimaste chiuse nei mesi più stringenti di lockdown. “Siamo riusciti a mettere insieme un fondo da 660 mila euro”, ha spiegato nel corso di una conferenza stampa. Intanto, dagli uffici del municipio continuano ad arrivare i documenti propedeutici per definire i numeri del bilancio di previsione 2020. “Stiamo lavorando su questi obiettivi – ha aggiunto – siamo tutti impegnati in questa direzione. Anche il consiglio sta andando avanti e dovrà valutare regolamenti importanti come quello di contabilità e gli atti su Tari e Tasi. Spero che i nostri provvedimenti possano trovare accoglimento dall’assise civica. La delibera sull’abbattimento Tari è stata depositata”. In questa fase, a Palazzo di Città i numeri sono sotto verifica e la scorsa settimana in sindaco Lucio Greco ha preannunciato un “tesoretto” da tre milioni di euro per finanziare l’acquisto dei terreni del progetto “Ciliegino” di Agroverde. “Da dove arrivano i soldi? Da capitoli vincolati delle royalties estrattive che l’ente incassa annualmente – ha aggiunto Giordano che sembra condividere la scelta dell’avvocato – non si tratta di pieghe di bilancio, ma di capitoli già definiti e vincolati a certi usi”.
L’esponente centrista, che lavora a stretto contatto con il dirigente Alberto Depetro, ad oggi disegna una situazione finanziari dell’ente che pare non preoccupare. “Al momento non abbiamo difficoltà – ha concluso – siamo in linea anche con i tempi medi dei pagamenti”. Non sembra esserci un allarmo per la tenuta dei conti di un municipio che, negli ultimi anni, non ha mai goduto di buona salute e che risente ancora del peso dei debiti fuori bilancio e delle incognite del servizio rifiuti. Anche la voce delle royalties Eni non segna più cifre ingenti, come invece accadeva in passato.