San Cataldo. La carica dei mille per una finale di Promozione. Barrafranca o Cava Dè Tirreni non fa differenza. Il calcio è emozione.
Di finali ne ho viste tante. Ero a Giugliano per la semifinale playoff, ma anche a Cava De Tirreni, con Morello para-rigori da infarto.
Ma ero anche a Tivoli per una finale play out ed ad Avezzano per un’altra finale sfortunata.
Ma anche a Siracusa per lo spareggio farsa giocato a giugno tra Acireale e Juventina, un mese e mezzo dopo la finale del campionato di serie D.
Qualche capello in meno e qualcuno bianco per l’inossidabile Franco Gallo a raccontare dai gradoni caldi del Valentino Mazzola un Gela-Troina di Promozione.
Rocco Cerro ricorda ancora quello spareggio tra Terranova ed Alcamo a Barcellona Pozzo di Gotto.
Peppe Cammarata, fratello di Marco ex ds dell’Atletico Gela, è in gradinata con noi.
Lui c’era nella squadra di Domenicali. “Il Gela è il Gela…”, dive. Eppure quei mille e più tifosi arrivati da Gela con due pullman e tante auto era lì, sotto il sole cocente con tanto di cappellini regalati all’ingresso da due gradevoli signorine e con tante bandieroni e sciarpe.
Le emozioni in campo poche. Sugli spalti tante. Rosario Genova segna un gol bellissimo che viene annullato. Rosario Genova risegna (6 gol in tre gare playoff) il guardialinee annulla ma l’arbitro Madonia convalida: il pallone lo ha rimesso in gioco un difensore del Troina.
Tifosi eccezionali, encomiabili quelli ennesi. Con sei pullman hanno invaso il Mazzola.
Hanno applaudito la loro squadra al triplice fischio finale. I giocatori del Gela li hanno applauditi con grande fair play.
Poi la festa con alcune immagini simbolo: Brucculeri che stringe e abbraccia a dorso nudo Peppe Trubia (che tutti conoscono come Peppe Sceriffo).
Il tecnico gli vuole un bene dell’anima. E’ la mascotte del Gela.
Poi Tuccio che negli spogliatoi si lascia andare.
Lo spumante e i tanti selfie “d’Eccellenza”. Le fidanzate dei calciatori con la maglia biancazzurra addosso e poi i tifosi storici, come Nele Ferrera, Marco Barberi, Cosimino o come Vincenzo Cannizzaro, ex ultrà (ma solo sulla carta…) adesso dirigente che fa fatica a mantenere sangue freddo.
Si riparte da qui. E noi speriamo di poter raccontare, con qualche capello in meno e con qualcuno bianco, ancora altre emozioni. Il calcio è questo.
Il Gela calcio, piaccia o non piaccia, la storia del calcio gelese. Benvenuta Eccellenza!