Gela. “Dalle parole si passi subito ai fatti. Convochiamo prima possibile un tavolo del centrosinistra cittadino, ma senza preclusioni. Aperto anche a chi si è allontanato dal Partito Democratico”. Giampaolo Alario, uno dei dirigenti più longevi del Pd locale, si rivolge direttamente al segretario Peppe Di Cristina e lo fa all’indomani dell’apertura piuttosto palese giunta proprio dalla segreteria del partito. “Fa piacere constatare che Di Cristina abbia espressamente riconosciuto la nuova guida regionale di Davide Faraone – continua Alario – non è una cosa da poco, soprattutto perché arriva da un esponente che sosteneva la candidata rivale Teresa Piccione. Mettiamo da parte le polemiche e coinvolgiamo direttamente Faraone e il vicesegretario regionale Antonio Rubino. Non dimentichiamo che al voto, tra qualche mese, andrà la quinta città siciliana. Anche i vertici regionali dovranno comprendere la centralità delle elezioni gelesi”. Alario, che in passato ha ricoperto il ruolo di vicesegretario provinciale, è tra gli esponenti locali schierati a sostegno di Davide Faraone e insieme al segretario cittadino dei Giovani Democratici Stefano Scepi si è messo alla testa di un fronte ben assortito (soprattutto in provincia) che chiede spazio e l’avvio di una nuova fase nel partito guidato da Di Cristina. “Apriamo un confronto vero sul programma e anche sui candidati – spiega ancora – prima di guardare ad alleanze ampie o agli eventuali rapporti con Forza Italia, pensiamo invece a valutare se ci sono le possibilità di costruire un’alleanza di centrosinistra, rinunciando ad inutili dissapori. Lo dobbiamo fare per dare alternative vere alla città”. Il gruppo dei pro-Faraone, almeno in città, non è di certo maggioranza nel partito ma dopo quanto accaduto a Palermo inizia a chiedere una discussione politicamente franca, anche nel tentativo di ottenere un chiaro riconoscimento.
I messaggi lanciati in direzione del segretario cittadino, del resto, non mancano. “Di Cristina segretario provinciale del Pd? E’ sicuramente un ottimo profilo – conclude Alario – ma anche in questo caso, tutto dipende dal dialogo e dal confronto”. L’avvio di un tavolo ampio del centrosinistra e la possibilità che l’area Faraone possa contare di più negli schemi (anche elettorali), sembra un viatico quasi imprescindibile per poi dare il via libera alla segreteria provinciale di Di Cristina.