Gela. Bancarelle di frutta e verdura completamente fuori regola: suolo pubblico occupato senza autorizzazioni e, addirittura, vendita di prodotti in assenza delle necessarie licenze.
Un esposto, così, è stato depositato sui tavoli della procura diretta dal magistrato Lucia Lotti. Nel dossier, si elencano i tanti casi di bancarelle irregolari. I titolari, infatti, avrebbero occupato spazi maggiori rispetto a quelli autorizzati.
La lista non risparmia nessun quartiere della città. Mentre le licenze rilasciate fissano limiti all’estensione massima dei banchi sui quali esporre i prodotti: quotidianamente, queste misure non verrebbero rispettate.
Tra i casi limite, quelli di alcuni ambulanti che svolgono la loro attività di vendita praticamente a ridosso dello stadio Vincenzo Presti.
Ma nel dossier si va oltre. Si denuncia la vendita abusiva di prodotti non autorizzati. In sostanza, gli ambulanti di frutta e verdura riuscirebbero a commerciare, senza essere stati autorizzati, anche vino, uova e carbone.
Non a caso, le denunce sono state inoltrate agli operatori del servizio d’igiene pubblica dell’azienda sanitaria che si occupano, appunto, della materia.
Non è da escludere che, partendo dal contenuto dell’esposto, possa iniziare un giro di controlli tra le bancarelle sparse in città. Il rischio riguarda la tenuta di prodotti più facilmente deteriorabili come, appunto, uova e vino.
Una lettera, inoltre, è stata inviata direttamente al sindaco Angelo Fasulo.
Gli esercenti irregolari rischiano di subire gravi sanzioni, non solo economiche. Potrebbe essere decisa, nei casi più gravi, la chiusura dell’attività di vendita insieme al ritiro della licenza.