Gela. Frequentava quel pregiudicato solo perché era il suo datore di lavoro. Solo rapporti di lavoro. Così, è arrivata l’assoluzione definitiva per un uomo, a sua volta pregiudicato, finito al centro dei controlli effettuati dagli investigatori. Gli veniva contestato di aver avuto frequenti contatti con l’altro pregiudicato, violando le misure impostegli dai magistrati. In primo grado, arrivò l’assoluzione. In appello, però, la linea della difesa non venne accolta e l’imputato fu condannato ad un anno di reclusione. E’ stato il suo difensore di fiducia, l’avvocato Flavio Sinatra, ad impugnare la condanna davanti ai giudici di Cassazione. I magistrati romani hanno ribaltato la decisione sfavorevole, accogliendo il ricorso presentato dal difensore. Proprio il legale di difesa ha sottolineato che i rapporti costanti tra i due pregiudicati erano solo legati a rapporti di lavoro. Adesso, l’assoluzione è definitiva.