Autorizzati lavori torrente Gattano, Arancio: “Importanti per messa in sicurezza area”

 
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Gela. In tempi di tagli e definanziamenti, dalla Regione arrivano invece notizie favorevoli, con lo sblocco definitivo della procedura per i lavori di pulitura e risagomatura dell’alveo del torrente Gattano, da decenni in situazione critica e sotto osservazione come area fortemente inquinata. C’è stata l’autorizzazione definitiva e l’intervento è finanziato con un ammontare complessivo di 633 mila euro. I fondi sono dovuti con il programma “Pac III”. “E’ un passo importante – spiega il deputato regionale dem Giuseppe Arancio che ha seguito l’iter – in questo modo si eviteranno tracimazioni e rischi ulteriori, soprattutto nel periodo delle precipitazioni. Dobbiamo ringraziare l’ingegnere Duillio Alongi, che ha permesso l’accelerazione. E’ un progetto che si attende da anni, in un territorio ancora oggi a rischio”. I lavori interesseranno il primo lotto, quello che arriva alla foce del torrente. “Si dà finalmente dignità ad un’area fortemente degradata e ad un alveo molto importante – spiega il dirigente locale dem Giuseppe Fava che come tecnico si è messo a disposizione del partito locale per seguire questi procedimenti – abbiamo sempre seguito l’iter, che consentirà di mettere in sicurezza il torrente”. I dem stanno comunque tentando, con i loro riferimenti politici, di avere un quadro più completo anche sugli investimenti idrici, che attendono il pieno passaggio di funzioni dall’Ato Cl6 alla nuova Ati. Lunedì, è convocato un vertice in prefettura. “La procedura per la rete idrica a Manfria è completa – dicono Arancio e Fava – sarà importante inoltre lo sblocco dell’investimento per il raddoppio del depuratore di Macchitella. Ci è stato comunicato che nei prossimi giorni è prevista una conferenza di servizi per ottenere gli ultimi due pareri, ambientali e della soprintendenza. Sarebbe il completamento dell’intero sistema”.

In questa fase, si cerca di strappare qualche impegno su progetti per il riuso delle acque reflue. Un comparto che più volte è stato richiamato dal Pd locale. “Purtroppo, lo dico come tecnico – conclude Fava – la normativa della Regione Sicilia ha limiti troppo stringenti sulle acque reflue e riteniamo che invece si debba adeguare a quello che è stato stabilito da altre Regioni, che consentono il ciclo delle acque reflue. Avrebbe un inevitabile impatto positivo, anche sul piano della tutela ambientale e della sostenibilità”.

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