Autorità portuale, Di Stefano pronto a confrontarsi con Tardino: M5S di fuoco, "diktat di Salvini"

Il sindaco si complimenta per la nomina che pare imminente e cioè mantenere i rapporti istituzionali per salvaguardare il progetto porto. I grillini all'Ars avanzano dure critiche

30 giugno 2025 13:42
Autorità portuale, Di Stefano pronto a confrontarsi con Tardino: M5S di fuoco, "diktat di Salvini" -
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Gela.  Per il quieto vivere e per non alimentare polemiche che potrebbero incidere su uno degli obiettivi massimi dell'amministrazione comunale, il ripristino del porto rifugio, il sindaco Di Stefano commenta favorevolmente l'avvicendamento alla guida dell'Autorità della Sicilia occidentale, che ricomprende anche le infrastrutture locali. Come abbiamo riferito questa mattina, dovrebbe toccare alla salviniana Tardino, già parlamentare europeo della Lega, prendere il posto del presidente Monti, ormai con mandato concluso. "A nome mio personale e dell’intera amministrazione comunale, esprimo le più vive congratulazioni all’onorevole Annalisa Tardino per la sua nomina a presidente dell’Autorità Portuale della Sicilia Occidentale. Si tratta di un incarico di grande prestigio e responsabilità, che siamo certi sarà ricoperto con la determinazione, la competenza e lo spirito pragmatico che da sempre contraddistinguono l’on.Tardino, una figura politica che si è distinta nel panorama nazionale ed europeo, portando avanti con forza numerose tematiche legate al Sud e alla Sicilia. Per noi gelesi è motivo di orgoglio vedere una siciliana, da noi conosciuta e stimata, raggiungere un ruolo così centrale per lo sviluppo logistico, economico e strategico della nostra Isola. Siamo certi che sotto la sua guida si potrà aprire una nuova fase di rilancio per il sistema portuale siciliano, e auspichiamo che questa nomina possa rappresentare anche una concreta opportunità di sviluppo per il porto di Gela, infrastruttura fondamentale per la crescita economica del nostro territorio. A nome dell’amministrazione comunale, rinnoviamo gli auguri di buon lavoro all’on. Tardino, offrendo piena disponibilità alla collaborazione istituzionale per ogni iniziativa che possa valorizzare la nostra città e l’intera area costiera meridionale della Sicilia", spiega in una nota il sindaco. Di fuoco è invece la reazione politica dei pentastellati, a livello regionale. "È ora di dire basta al baratto sistematico dello sviluppo della Sicilia con le poltrone di prestigio da garantire agli amici e ai trombati della politica. La crescita dell'isola non può essere sistematicamente mortificata dai giochi di partito, specie se si affidano incarichi fondamentali a persone che nel settore che andranno a guidare non hanno la benché minima competenza specifica”, riferiscono i deputati M5s all'Ars commentando la notizia del possibile arrivo dell'ex europarlamentare della Lega Annalisa Tardino ai vertici dell'Autorità Portuale di Palermo. “Schifani – affermano – non può obbedire passivamente ai diktat romani solo per fare un favore a Salvini, specie se si considera che lo stesso presidente, a più riprese, ha pubblicamente affermato di puntare a una figura di esperienza e competenza specifica che garantisse continuità al lavoro fatto da Pasqualino Monti, caratteristiche che ci sembrano lontane anni luce da quelle di Annalisa Tardino”. “L'Autorità Portuale – dicono i deputati – è fondamentale nell'economia dello sviluppo della Sicilia occidentale, visto che dovrà decidere del futuro di porti come Palermo, Termini Imerese, Trapani, Licata, Gela e Porto Empedocle, pertanto è inammissibile che se ne decidano le sorti solo per bassi giochi di partito. È ora di dire basta. Schifani, per una volta, smetta la casacca della coalizione e indossi quella della Sicilia, mettendosi di traverso a una nomina sicuramente inaccettabile. Cosa che non ha fatto in tantissime occasioni, non ultima quella che ha visto depredare la Sicilia di 1,3 miliardi di fondi pubblici, dirottati verso un ponte che con tutta probabilità, e per fortuna, non vedrà mai la luce”. “La Sicilia – concludono – non può permettersi di trasformare un’istituzione così strategica in un banco di prova per inesperti. L’altezza della sfida che i nostri porti devono affrontare richiede visione, competenza e autorevolezza. Qualsiasi passo diverso da questo rappresenterebbe un danno grave e difficilmente giustificabile”.

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