Autismo, dopo grest di 12 giorni: “C’è chi ha tolto i pannolini e iniziato a masticare”

 
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Terapisti in azione durante il campus estivo dedicato a soggetti autistici

Gela. “Quasi tutti hanno raggiunto gli obiettivi prefissati. Tre hanno tolto il pannolino. Altri hanno iniziato a masticare alternando le pappine ai cibi solidi. C’è chi ha allargato i propri spazi riuscendo a giocare fuori dalle quattro mura o a fare a meno della stessa t-shirt”. Sono questi solo alcuni degli obiettivi raggiunti dai partecipanti del primo grest estivo sperimentale dedicato a tredici soggetti autistici. Dodici giorni di attività intensiva mirata alla crescita cognitiva attraverso la creazione di ambienti educativi capaci di rispondere alle esigenze individuali.
Il progetto di recupero nasce da un’idea della psicologa Emanuela Ajvalasit ed è stato sposato da don Giorgio Cilindrello che ha messo a disposizione i locali della chiesa San Sebastiano, nel popoloso rione Settefarine. Le stanze della parrocchia sono diventate, per i tredici soggetti autistici, spazi di vita ideali dove crescere e condividere nuove abitudini.

Il grest sperimentale potrebbe rappresentare solo un punto di partenza per nuovi progetti dedicati al recupero di soggetti autistici che ancora restano chiusi tra le quattro mura domestiche.
“Le famiglie vorrebbero rimanere, ma dobbiamo chiudere – spiega Emanuela Ajvalasit – In cantiere abbiamo qualche progetto. Anche il vescovo della diocesi di Piazza Armerica ha detto di volere avviare una sorta di centro diurno coinvolgendo la Caritas. Ci attiveremo da settembre. Ci sono tante cose da fare, dal parent training al centro diurno. Le famiglie finalmente si sono aperte – ammette -, anche se bisogna lavorare tantissimo per superare l’arretratezza mentale di alcuni che proteggono a casa parenti con autismo. L’obiettivo è disegnare ambienti educativi seguendo esigenze individuali”.
I bambini, in appena 4 ore al giorno, hanno raggiunto molti degli obiettivi prefissati. E non solo loro. “Anche due genitori si sono dovuti ricredere – racconta Emanuela Ajvalasit – Ma solo davanti ai risultati ottenuti dai loro figli. In un ambiente familiare e professionale i partecipanti hanno iniziato a socializzare, qualcuno anche a fare a meno del pannolino. Anche noi educatori siamo stupiti dei risultati considerando la durata del campus di appena due settimane”. Oltre a don Giorgio Cilindrello il campus sperimentale estivo ha raccolto l’interesse dei familiari dei soggetti autistici e la generosità di due privati che hanno contribuito donando gadget e aiuti economici. Il team di professionisti è stato rappresentato dal dottore Cristoforo Cocchiaro e da otto terapisti: Sonia Madonia, Laura Milioti, Manuela Ricupero, Chiara Battaglia, Martina Romano, Valentina Arsini, Salvatore Calabrese e Simona Cascino.

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