Auser e Spi, partono incontri sulle dipendenze moderne
L'iniziativa di Auser e Spi


Gela. Si è tenuto il primo dei dieci incontri previsti nel progetto “Serate informative sulle dipendenze”, che l'Auser e lo Spi locali stanno promuovendo. Il tema dello shopping compulsivo è stato introdotto da Emanuele Scicolone. E' stata presentata l’attività svolta, caratterizzata da incontri a tema, tavole rotonde, dibattiti, corsi formativi, presentazioni di libri, viaggi alla scoperta di tesori della cultura. Sono altresì promosse visite guidate e gemellaggi con le città siciliane che hanno dato i natali ai più rappresentativi scrittori siciliani. Un contributo continuo, attento all’attualità, volto a far meglio comprendere passato e presente per preparare le attese del futuro. Uno sguardo sul panorama culturale, visto nei suoi multiformi aspetti: dalla letteratura alla scienza, dalla storia al pensiero politico, dallo filosofia all’arte. In particolare, attraverso lo Spi si portano avanti iniziative di accoglienza e di supporto per i migranti e una contrattazione sociale con i riferimenti istituzionali comunali. Il dottor Franco Lauria ha trattato il tema della dipendenza da shopping soffermandosi in particolare sull'acquisto di oggetti in maniera ripetitiva anche se non necessari, seppur costosi e nonostante il senso di colpa che maturerà proprio a causa della dipendenza psichica. Al pari di altre dipendenze come quelle da alcool, da droghe e delle nuove dipendenze da tecnologie, da cibo, da sesso, da gioco d'azzardo, quella per lo shopping è una dipendenza in continuo aumento che preoccupa individui e famiglie. Alla base delle dipendenze c'è il vuoto interiore di affetti, di simboli, di relazioni significative, di narrazioni, di ideologie, creato appositamente dal capitalismo, per ragioni di mercato, a iniziare dagli anni sessanta del secolo scorso. Una volta svuotata la mente l'uomo è preda dell'angoscia del vuoto e per sfuggirvi cade preda degli oggetti. Gli oggetti acquistano una forza micidiale sulla mente umana. Non sono più io a comandare sugli oggetti ma sono gli oggetti che comandano su di me. Cosa fare? Riempire la vita, la mente, il cuore di relazioni, di impegni, di progetti contro cui gli oggetti urtano e rimbalzano. Così mi sento forte, attivo, creativo. L’incontro si è concluso con un calorosissimo applauso di grande condivisione.