Gela. La parrocchia di San Giacomo ha cancellato i fuochi d’artificio e la processione per le vie del centro storico in occasione dei festeggiamenti in onore della Madonna di Fatina. Si affida alla figura di Maria, don Luigi Petralia, con momenti di preghiera rivolti anche alla guerra in Ucraina scoppiata il 24 febbraio scorso con l’invasione delle truppe Russe. Sono questi gli elementi che caratterizzano la festa religiosa in città, legata al 13 maggio. Proprio nel 1917 Lucia e i fratellini Francisco e Jacinta videro una Signora splendente che avrebbe cambiato la loro vita e segnato il Novecento. Da allora sono passati più di 100 anni e la madonna di Fatima continua ad essere celebrata come quando apparve ai tre pastorelli in Portogallo. Nella nostra città è la parrocchia San Giacomo Maggiore ad organizzare in questa occasione una celebrazione particolare.
“Sono trascorsi più di 100 anni dalla prima apparizione della Madonna di Fatima ai tre pastorelli del Portogallo ma il messaggio alla conversione e alla consacrazione al cuore immacolato di Maria è più attuale che mai. Il suo invito alla pace tra i popoli, alla comprensione e al lavoro comune per il bene ci invita a riflettere in un periodo così delicato come quello che stiamo affondando oggi a causa tra la guerra tra Russia e Ucraina”Ha dichiarato Don Luigi Petralia, parroco di San Giacomo.
Le somme normalmente destinate ai fuochi d’artificio sono state dirottate al sostegno delle tante famiglie che ogni giorno bussano alle porte della parrocchia.
La festa è particolarmente sentita dall’associazione UNITALSI (acronimo di Unione Nazionale Italiana Trasporto Ammalati a Lourdes e Santuari Internazionali ) che dal 1903 è alimentata dall’operosità gratuita di volontari che si impegnano per organizzare, accompagnare, assistere durante i pellegrinaggi le persone con disabilità, malate, anziane o bisognose di aiuto.
L’UNITALSI non solo è un’associazione di Chiesa, ma è anche un’associazione di promozione sociale nonché organizzazione di volontariato facente parte del Servizio nazionale della protezione civile. Sorelle, barellieri, famiglie, operatori sanitari, giovani, sacerdoti, persone con disabilità, benefattori sono tutte le anime che muovono e danno senso all’Associazione.