Gela. Senza lavoro e senza risposte da mesi. Così, l’aula consiliare si trasforma per l’ennesima volta nello scenario di un vero e proprio dramma sociale.
“Minacce” per il lavoro. Operatori del servizio di trasporto disabili e operai della raccolta rifiuti allo stremo davanti a consiglieri e amministrazione comunale. Alla fine, la loro rabbia ha fatto saltare il banco: gran parte dei consiglieri ancora presenti ha lasciato l’aula, facendo cadere il numero legale. Sul fronte rifiuti, adesso, appare anche l’ombra di un eventuale esposto in procura. Ad annunciarlo, è stato il sindacalista della Fip Cisl Vincenzo Averna. Una scelta che arriva dopo settimane di attesa. In ventisei avrebbero dovuto prendere servizio tra le fila del gruppo Tekra ma, fino ad oggi, niente si è concretizzato. Così, la rabbia di operai fermi da mesi si è concentrata verso gli assessori presenti in aula e in direzione del vice sindaco Simone Siciliano. Uno dei lavoratori, in lacrime, ha urlato tutto il suo disappunto. “Non riesco più a mandare avanti la mia famiglia. Mancano anche i soldi per i generi alimentari!”. Il vice sindaco Simone Siciliano ha comunque sottolineato come la questione riguardi soprattutto la Tekra e la gestione interna al gruppo, titolare dell’appalto per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti in città. L’esponente della Fip Cisl ha espressamente parlato di “minacce” arrivate dal gruppo Tekra e, così, i consiglieri Giovanni Panebianco e Carmelo Casano lo hanno invitato a denunciare tutto in procura.
“La giunta ha la sua maggioranza trasversale”. La bagarre, soprattutto politica, comunque si era già manifestata durante il dibattito scaturito dalla mozione sullo stato del servizio trasporto disabili, a firma di Salvatore Sammito e Vincenzo Cignotta. Una mozione con la quale i due consiglieri chiedevano alla giunta di avere ragguagli intorno alla procedura per l’affidamento dell’appalto. In questo caso, sono undici i lavoratori fermi da mesi mentre il servizio viene garantito attraverso il sistema dei voucher. Guido Siragusa del Polo Civico e lo stesso Carmelo Casano, insieme al gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle, hanno chiesto il ritiro della mozione davanti ad un precedente atto votato in aula proprio intorno alla stessa questione. Sia il vice sindaco sia l’assessore Licia Abela hanno ribadito che, allo stato attuale, i bandi di gara non hanno trovato eventuali aziende interessate. “Stiamo cercando di valutare nuove condizioni – hanno spiegato – di modo da rendere più appetibile il bando. A fine mese, chiuderemo le valutazioni economiche”. Risposte ritenute fin troppo evasive. Alla fine, il voto ha dato ragione ai no. La mozione non è passata a seguito del voto contrario del Movimento 5 Stelle, del Polo Civico, di una parte del Pd oltre al consigliere del Megafono Giuseppe Guastella. Proprio tra i crocettiani è emersa l’ennesima spaccatura. No da Guastella, sì da Sara Bonura mentre si è astenuta Maria Pingo. A dire sì, invece, sono stati il capogruppo del Pd Vincenzo Cirignotta e i colleghi Romina Morselli e Salvatore Gallo insieme a Vincenzo Cascino della Lista Musumeci, al gruppo di Reset, al forzista Crocifisso Napolitano e allo stesso Salvatore Sammito di Un’Altra Gela. “Questa sera – aveva già anticipato l’indipendente Carmelo Casano – stiamo capendo meglio che la giunta può contare effettivamente su una propria maggioranza trasversale”. Da giorni, si susseguono voci sui un presunto accordo tacito tra la giunta Messinese ed un gruppo, trasversale, di consiglieri comunali, compresi alcuni esponenti del Partito Democratico. Un’alleanza, seppur sotto banco, che sarebbe stata favorita da alcuni incarichi già assegnati o ancora da assegnare. Alla fine, niente numero legale e tutti a casa.