Attività commerciali inaccessibili, c’è la pedana ma il marciapiede blocca i disabili

 
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Il marciapide blocca l'accesso

Gela. La pedana esterna per consentire l’accesso dei diversamente abili all’esercizio commerciale di via Potenza c’è, ma il marciapiede non consente di andare avanti. Un paradosso, secondo l’avvocato Paolo Capici, dell’associazione H. “A proposito di efficienza decantata dall’assessore ai lavori pubblici abbiamo realizzato eloquenti foto, in prossimità di via Potenza, dove il Comune e i funzionari hanno imposto al gestore della rivendita di tabacchi di mettere una pedana esterna per favorire l’accesso ai diversamente abili nel proprio locale ma   non hanno pensato che per accedere all’attività commerciale – dice Capici – i disabili in carrozzina devono superare il gradone che è letteralmente invaso da pali e inaccessibile per la vistosa altezza del marciapiede di ingresso in tutti i sensi di entrata. Quindi i disabili che devono acquistare sigarette o altro devono gridare o telefonare al gestore affinché questi lasci la clientela per fornire le persone in carrozzina che per colpa del Comune non possono accedere al pari degli altri cittadini. Abbiamo cercato di contattare il capo della ripartizione, l’architetto Antonino Collura, che per ben tre volte ha riferito che ci avrebbe contattato ma evidentemente oberato di impegni non si è degnato nemmeno di fare una telefonata”.

Per Capici, si tratta di inefficienza amministrativa. “Ancora una volta l’ennesima dimostrazione che il Comune, oltre ad avere assessori che dicono assurdità,  è governato da funzionari che fanno pagare esose tasse e impongono la costruzione di scivoli a spese dei privati, mentre loro beatamente continuano a fare ciò che vogliono, cioè nulla, almeno per quanto riguarda la materia della disabilità. Faremo per quel che vale una segnalazione alla procura e diffideremo la ripartizione a costruire non solo questo scivolo ma ad effettuare una ricognizione della  città, dove giustamente i privati sono obbligati a fare scivoli a loro spese,  mentre il Comune sta a guardare”. E’ l’ennesima denuncia pubblica che tocca l’assenza di diritti dei diversamente abili.

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