Gela. I consiglieri della commissione bilancio, anche questa mattina, hanno ribadito i dubbi circa la fattibilità della strada intrapresa dall’amministrazione, con la proposta di adesione al piano di riequilibrio. Già ieri, nel corso di un’audizione dei revisori, era stato sottolineato che la Corte dei Conti indica anzitutto la necessità di avere atti finanziari già approvati. Una sorta di precondizione, almeno stando alla valutazione della commissione. Ieri sera, il sindaco Lucio Greco ha chiarito che la scelta fatta ha la piena legittimità scaturita dalle indicazioni del commissario regionale nominato per gli atti finanziari e del dirigente del settore bilancio. “Non c’è una contrapposizione – dice il presidente della commissione Pierpaolo Grisanti – noi ci siamo riportati a quello che indica la Corte dei Conti. Anche oggi l’abbiamo ribadito. L’amministrazione comunale, sulla base delle indicazioni fornite dal commissario e dal dirigente, ritiene invece che il percorso sia quello giusto, con il piano di riequilibrio da approvare dopo il vaglio del rendiconto 2021”. I consiglieri, a questo punto, valuteranno nel corso della seduta di lunedì prossimo. Oggi, durante le verifiche, c’erano, oltre a Grisanti, gli altri componenti della commissione. Il rendiconto e il piano di riequilibrio, per l’amministrazione saranno tappe cruciali nel tentativo di evitare il dissesto. Il piano dovrà poi essere valutato dalla Corte dei Conti. Il commissario regionale, in giornata, ha inoltrato a tutta l’assise civica una diffida. Gli atti finanziari che arrivano in aula lunedì, infatti, dovranno essere approvati entro dieci giorni. In caso contrario, sarà proprio il commissario a provvedere.
Il consiglio comunale, sul rendiconto, non rischia lo scioglimento. Un banco di prova assai più arduo sarà invece quello del piano di riequilibrio vero e proprio, da strutturare per recuperare un disavanzo da 118 milioni di euro.