Atti finanziari e royalties, Incardona: "Centrodestra non metta la maschera, città non serve a candidature"
Gela. I dubbi che trapelano dal centrodestra sugli atti finanziari e sulla strategia per le royalties estrattive, secondo l’assessore Salvatore Incardona non sono affatto giustificabili, anche politic...
Gela. I dubbi che trapelano dal centrodestra sugli atti finanziari e sulla strategia per le royalties estrattive, secondo l’assessore Salvatore Incardona non sono affatto giustificabili, anche politicamente. “Colpisce che lo pseudo centrodestra, mi si lasci passare questo termine ruvido ma fortemente corrispondente alla realtà, su temi come il rendiconto e le royalties, in quest’ultimo caso il sindaco e l’amministrazione comunale hanno chiesto e ottenuto ufficialmente un incontro all’Ars e alla presidenza della Regione, si discosti da questa iniziativa andando di fatto contro tutta la città e soprattutto contro quello che i cittadini potrebbero ottenere da un’importante iniziativa prevista per domani”, spiega l’assessore. Per Incardona, il centrodestra è già impegnato in campagna elettorale, in un periodo molto difficile per la città. “Il sindaco e la giunta, giorno per giorno, stanno tentando di portare alla città qualcosa di importante, nonostante le violente ma sterili polemiche che di politica non hanno nulla se non un perverso e paradossale tentativo di affossare ancora di più proprio la nostra città. Ma questo noi non lo permetteremo – dice inoltre – soprattutto a chi ha iniziato una campagna elettorale puntando alla distruzione della città, che ha già pagato un enorme prezzo dalle gestioni dei tempi passati. Se proviamo a fare qualcosa per il territorio anche le forze di opposizione, soprattutto sui grandi temi, devono avere il coraggio di metterci la faccia e di lavorare insieme e discutere seriamente tra avversari politici così come si fa nei paesi civili”. Incardona sprona il centrodestra e teme che possano esserci interessi solo politici ed elettoralistici, dietro all’intransigenza di quest’area politica.
“Quando si parla della città, soprattutto nelle iniziative che oggi possono portare qualcosa di buono – conclude – non si può indossare una comoda maschera e nascondersi per poi raggiungere Palermo e contrattare candidature per le competizioni elettorali future. Un monito mi sento di lanciarlo senza fare lezioni di politica a nessuno, non si usi la città e non si usino i cittadini per ricompattare vecchie combriccole politiche che oggi pensano di essere state revisionate e pronte all’utilizzo. Quello è un giochino che non funziona più, soprattutto nella politica odierna”.
15.4°