Gela. Le riunioni di maggioranza, in questi giorni, si susseguono. Il sindaco Lucio Greco si trova adesso ad affrontare il bivio degli atti finanziari, senza più l’apporto, perlomeno numerico, di Forza Italia. L’avvocato ha parlato di un’uscita “illogica” da parte dei forzisti, ma già da tempo ha un dialogo con altri azzurri, quelli che chiaramente non hanno come punto finale il parlamentare Ars Michele Mancuso, che invece ha dato l’assenso all’addio. Il sindaco e gli esponenti più vicini stanno curando il dialogo istituzionale con il neo assessore regionale (riconfermato) Marco Falcone. L’avvocato inoltre ha dimostrato di puntare ad un’interlocuzione stabile con il presidente Schifani. In serata, il primo cittadino ha nuovamente convocato la maggioranza. Scontato che non ci fossero i forzisti (che avevano già saltato più di una convocazione). Mancavano gli esponenti della Nuova Dc, ma solo per impegni pregressi. I cuffariani sono in maggioranza e in questa fase a loro volta sono impegnati in una riflessione interna su come procedere nell’esperienza di governo della città. L’assessore Giuseppe Licata e i vertici della Nuova Dc dovrebbero vedersi domani. Greco ha nuovamente rimarcato invece la centralità di un passaggio amministrativo come quello del bilancio. Ieri, il segretario Loredana Patti (neo dirigente ad interim al bilancio) ha posto la priorità di una verifica sui conti da concludere entro tre settimane, per valutare quale strada percorrere, a seguito del parere negativo dei revisori dei conti. In serata, comunque, il sindaco non ha trascurato il capitolo politico. Si cercano metodi di rilancio dell’azione amministrativa e forse anche qualche supporto in più. Dopo l’uscita di Forza Italia, il sindaco può contare sui civici di “Una Buona Idea”, sul suo gruppo “Un’Altra Gela”, sull’Mpa, sulla Nuova Dc, sul centrista Salvatore Incardona (che potrebbe riabbracciare l’Udc) e sull’indipendente Luigi Di Dio. L’autosufficienza, seppur stentata, comunque c’è. Non trapelano ancora molti particolari dal lungo incontro serale, che si è protratto per diverse ore. Altri scossoni in vista non dovrebbero essercene ma l’avvocato deve muoversi su un crinale a tratti anche scosceso. Per ora, è stata smorzata la pressione politica della mozione di sfiducia ma trovare altri interlocutori al di fuori della sfera di maggioranza non pare cosa immediata.
Salvo che non arrivino indicazioni diverse dagli alti vertici, tutto il centrodestra è all’opposizione di Greco, nonostante il suo appoggio al presidente Schifani e l’intenzione mai celata di caratterizzarsi proprio in questo perimetro politico. Hanno già detto no al sindaco e alla sua maggioranza anche i progressisti come M5s, Rinnova e l’indipendente Paola Giudice. Quasi impossibile, inoltre, cercare sponde tra i dem, che hanno scelto la strada della sfiducia e non sono intenzionati all’ennesimo ritorno di fiamma. Civici, autonomisti e centristi probabilmente saranno chiamati a blindare il patto con il sindaco, perlomeno fino al superamento di questa turbolenta fase, che potrebbe protrarsi ben oltre fine anno. Il primo cittadino è chiamato ad una sorta di tour de force amministrativo, con una giunta che conta ben tre posti vuoti.