Gela. Il passaggio di consegne è fissato per domani. Giuseppe Lucisano, scelto dall’assemblea dell’Ato rifiuti Cl2, prenderà ufficialmente le redini dell’ente, subentrando all’avvocato Giuseppe Panebianco, che lascia dopo una gestione durata circa dieci anni. L’attuale commissario dell’Ipab “Aldisio” è stato individuato per guidare l’ambito, fino a chiudere la fase di liquidazione. La sua nomina è stata voluta soprattutto dal sindaco Lucio Greco, che lo ha indicato come prima opzione, anche se altri sindaci dell’assemblea sono poi confluiti sul nome del commercialista Salvatore Sauna. Sono stati mesi piuttosto tesi, fino all’epilogo che ha dato ragione alla linea dell’avvocato Greco, fermo sull’opzione Lucisano. L’Ato Cl2 vanta ancora crediti milionari nei rapporti con tutti i Comuni soci, maturati principalmente per i conferimenti nella discarica Timpazzo e negli altri impianti che sono stati gestiti dall’ente, almeno fino al trasferimento alla nuova “Impianti Srr”. Ato ha ancora la piena gestione del sistema di compostaggio di Brucazzi e prima di lasciare per assumere l’incarico di amministratore delegato della “Catanzaro Costruzioni” Panebianco ha autorizzato diverse azioni giudiziarie, per tentare di ottenere crediti non ancora incassati dall’ambito. E’ attualmente aperta una controversia proprio con Palazzo di Città. Ci sono almeno sedici milioni di euro che Ato deve incassare, almeno secondo quanto definito dai tecnici che hanno collaborato con Panebianco. Palazzo di Città, in assenza di una transazione compiuta, ha scelto di costituirsi nel giudizio davanti al tribunale delle imprese di Palermo, contestando le richieste dell’Ato. Probabilmente, il nuovo corso di Lucisano potrebbe aprire un fronte di dialogo con l’attuale amministrazione comunale, anche sulla questione dei crediti ancora non coperti.
Un’intesa tra l’ambito in liquidazione e il municipio non è mai stata raggiunta. Ci sono stati tentativi e l’ipotesi che il Comune si accollasse, per compensare, tutti i costi della fase post-mortem delle vasche della discarica Timpazzo, ormai sature.