Ati idrico, Conti sonda i sindaci per convocare l'assemblea: governance tutta da definire

Non pare esserci ancora una via univoca verso la nuova governance. Il centrodestra potrebbe prendersi la presidenza Ati, così come già accaduto con il Libero Consorzio e con il cda della Srr4. Di Stefano rimane il potenziale outsider

16 agosto 2025 14:15
Ati idrico, Conti sonda i sindaci per convocare l'assemblea: governance tutta da definire -
Condividi

Gela.  L'Assemblea territoriale idrica, che sovraintende l'intero sistema provinciale, attende il cambio di guardia alla guida. Sembrava che si potesse finalizzare poche settimane fa ma poi tutto è slittato, per mancanza del numero legale. Lunedì, il sindaco di Niscemi Massimiliano Conti, che da sei anni porta avanti l'Ati, sostanzialmente in mancanza di una vera e propria struttura organizzativa, sonderà tutti i primi cittadini dell'assemblea, per individuare una nuova data di convocazione. Oltre alla governance, bisognerà dare il via libera al bilancio. Sicuramente, ciò che rileva di più, su un piano di influenza politica, è il risiko che dovrà condurre al voto sulla nuova presidenza. Conti pare intenzionato a lasciare, senza un'eventuale iniziativa per il bis. Fare previsioni però non è assolutamente facile. I sindaci di area centrodestra, potenzialmente, hanno i numeri per individuare un nome condiviso. Il sindaco gelese Terenziano Di Stefano guida la città più grande di tutto l'ambito, quella tradizionalmente con maggiori grattacapi quando si tratta di servizio idrico, seppur in quest'ultimo anno la programmazione stia limitando i disagi. Di Stefano, pare piuttosto evidente, non gode di troppo sostegno in territorio centrodestra ma potrebbe approfittare delle incomprensioni interne in quel contesto. I sindaci non schierati, a loro volta, potrebbero dare un contributo, salvo che alla fine non si opti per un presidente che sia alla testa di una dei Comuni più piccoli del teritorio provinciale. Il sindaco di Caltanissetta Walter Tesauro, eletto pure alla presidenza della Provincia, osserverà dall'esterno ma le sue mosse e quelle della propria area politica, che si rifà al parlamentare Ars FI Michele Mancuso, possono avere un peso non indifferente. Le opzioni non mancano. Se la dovesse spuntare Di Stefano, che fino a oggi non ha mai calcato la mano, le due città principali della provincia, Gela e Caltanissetta, sarebbero rappresentate al vertice del Libero Consorzio e appunto dell'Ati. In caso contrario, prevarrebbero possibili veti politici, con un centrodestra magari pronto a prendersi l'Ati, con un tris che già ricomprende il Libero Consorzio e il cda della Srr4, la società che sovraintende il ciclo rifiuti. Gela e l'area progressista e civica, alla base dell'amministrazione Di Stefano, verrebbero relegate ai margini, ma il peso in percentuale della città rimarrà sempre decisivo negli equilibri decisionali sia dell'Ati sia della Srr.

In foto Conti insieme ai sindaci di Gela e Butera, Di Stefano e Zuccalà

Le migliori notizie, ogni giorno, via e-mail

Segui Quotidiano di Gela