Ati, approvati Piao e rendiconto: diffida per depuratore ex Asi, "vicenda da risolvere prima possibile"
Il sistema di depurazione va affidato secondo quanto disposto dalla giustizia amministrativa
Gela. L'Assemblea territoriale idrica, da qualche settimana con la guida del nuovo presidente, il sindaco gelese Terenziano Di Stefano, si trova davanti ad adempimenti necessari. Il consiglio, in giornata, ha approvato il Piano integrato di attività e organizzazione, comunque imprescindibile in un'ottica di eventuali assunzioni per rafforzare una struttura quasi del tutto priva di personale, e il rendiconto 2024. C'è stato l'assenso dei sindaci e dello stesso Di Stefano. Il ciclo idrico e della depurazione rimane certamente una sfera complessa, sul territorio. Di Stefano intende chiudere prima possibile una vicenda che si è ripresentata, a seguito di recenti sentenze amministrative. Ati, infatti, è stata diffidata a completare, a stretto giro, la procedura per prendere in carico gli impianti idrici, fognari e di depurazione dell'area industriale ex Asi. I magistrati del Tar, negli scorsi mesi, con due diverse pronunce, hanno dato ragione sia a Caltaqua, che ha lamentato i tempi lunghi della procedura (gli impianti sono destinati alla gestione dell'azienda italo-spagnola), sia a Eni Rewind, che nonostante la convenzione disdetta due anni fa continua a portare avanti il sistema di depurazione dell'area ex Asi. “La questione va affrontata e risolta prima possibile – dice il presidente Di Stefano – abbiamo ricevuto una diffida e se non diamo riscontro entro pochi giorni si apre il rischio del commissariamento”. Gli atti sono oggetto di disamina e probabilmente si terrà un tavolo tecnico, indetto da Ati, con tutte le parti interessate, comprese la Regione ed Eni Rewind.
15.1°