Gela. Sospesa fino a quando non verrà accertata la fondatezza di alcune denunce sporte direttamente alle forze dell’ordine dai familiari di anziani assistiti dagli operatori dell’ex reddito minimo d’inserimento.
C’è, infatti, un’indagine molto più ampia in ballo dietro la sospensione di una quarantaquattrenne impegnata in attività di sostegno agli anziani per conto dell’ente comunale.
La decisione di bloccarne l’operato è stata assunta dai tecnici del settore servizi sociali proprio nel corso degli ultimi giorni. Una nota interna segnalava l’esigenza di approfondire la condotta assunta dalla donna durante il servizio. In base alle denunce sporte, verrebbero contestate gravi inadempienze nel corso della sua attività, al punto da sfociare in atteggiamenti violenti ai danni degli anziani assistiti a spese del’ente comunale.
Oltre al caso della quarantaquattrenne, ce ne sarebbero altri al vaglio degli investigatori, allertati proprio dalle denunce presentate dagli stessi utenti del servizio svolto da operatori del programma dell’ex reddito minimo d’inserimento. La sospensione della donna è stata ratificata dal dirigente comunale del settore servizi sociali Maria Morinello che ha apposto la sua firma all’atto successivo alla nota di una delle assistenti sociali impegnate nella gestione delle attività di supporto ai più deboli.
Un caso decisamente intricato venuto a galla solo nelle scorse settimane. Gli investigatori stanno vagliando la posizione di alcuni ex rmi inseriti nel servizio di assistenza domiciliare agli anziani per circa ottanta ore al mese.