Quotidiano di Gela

Assenze e dubbi sulla strategia del sindaco, una parte dei dem lancia segnali

Il fatto che Di Stefano abbia lasciato tutto immutato, all'indomani delle provinciali perse pure per le scelte fatte da gruppi alleati come l'Mpa, non è un fattore che deponga a suo favore, a detta di quache dem. Ghelas sembra un altro fronte

A cura di Rosario Cauchi
03 luglio 2025 23:51
Assenze e dubbi sulla strategia del sindaco, una parte dei dem lancia segnali - I consiglieri del Pd Orlando e Fava in aula
I consiglieri del Pd Orlando e Fava in aula
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Gela.  Farebbe bene il sindaco Di Stefano a parlare con i dem, magari in maniera più approfondita, oppure gli stessi democratici dovrebbero capirsi meglio tra le mura della loro segreteria? E' un quesito, decisamente politico, che però in queste ore sta assumendo maggiori contorni. In giornata, abbiamo riportato le valutazioni del vicecapogruppo Antonio Cuvato, che pur apprezzando gli sforzi amministrativi condotti dal sindaco e dalla giunta in questo anno di governo della città, ha però sottolineato che “si poteva fare di più”. Inoltre, non ha mancato di rilevare che il peso dem deve ancora avere la sua piena incidenza negli equilibri politici dell'amministrazione del “modello Gela”. In serata, invece, e non è la prima volta in queste settimane, mentre il sindaco illustrava la relazione annuale, il capogruppo consiliare del Pd Gaetano Orlando ha lasciato l'aula con abbondante anticipo, senza attendere le conclusioni del primo cittadino. Successivamente, lo stesso Cuvato si è allontanato, peraltro subito dopo che il capogruppo M5s Castellana ha tessuto le lodi di una burocrazia comunale che l'esponente dem, solo poche ore prima, aveva richiamato alle proprie responsabilità, pure in materia di bilancio. Almeno una parte della compagine dem pare lanciare qualche messaggio, non così cifrato, in direzione del primo cittadino. Peraltro, sempre nella seduta conclusasi in serata, le assenze in maggioranza hanno fatto venire meno il numero legale sulle variazioni di bilancio che vanno votate a copertura di specifici capitoli di spesa. Cuvato è stato molto chiaro quando, oggi, come abbiamo riportato, ha richiamato i “passi di lato” mossi dal Pd pur di garantire l'unità e la compattezza della maggioranza anche rispetto agli atti più delicati. Ha precisato, tra gli altri aspetti, che il peso del Pd, sulla base del risultato elettorale delle amministrative, andrebbe registrato su proporzioni che non sono quelle attuali. Orlando, in questo periodo, ha preferito il silenzio ma le sue assenze in aula, in occasione di sedute d'urgenza, non sono trascurabili. C'è chi lo descrive come poco convinto da alcune mosse del sindaco. Di Stefano, in questa fase, ha chiuso a qualsiasi ipotesi di mutamenti nella squadra di governo. Ha confermato tutti gli assessori, compresi quelli del Pd, Fava e Di Cristina, e non intende “entrare nelle questioni politiche”. La faccia l'ha messa per il bilancio stabilmente riequilibrato e vuole arrivare a un traguardo che non è così scontato. Tra i dem, la strategia di governance politica che non tenga conto del peso elettorale e non solo, non a tutti sembra quella migliore. La maggioranza è sicuramente unita dalla necessità di non disperdere i fattori decisivi che portarono alla vittoria del “modello Gela”. Il centrodestra, in municipio e fuori, si muove ancora a compartimenti stagni, e nessuno, tra le file di chi sostiene il sindaco, intende dare ossigeno politico ai rivali. Però, una certa insofferenza di alcuni democratici, di peso, c'è e si nota, anche se non viene manifestata in maniera plateale. Gli assessori del partito, fino a oggi, non hanno mai mancato agli impegni dei loro settori e al patto politico con il sindaco. Il vice Fava è tra i democratici che più di altri si rivedono nella linea Di Stefano e in quella del “modello Gela”. Di Cristina sa certamente mediare, facendo da collante tra l'amministrazione e il gruppo consiliare. Le assenze e i silenzi prolungati del capogruppo del partito, in serata davanti alla relazione annuale del primo cittadino, sembrano dirla lunga su un potenziale inciampo, perlomeno comunicativo. Il fatto che Di Stefano abbia lasciato tutto immutato, anche all'indomani delle provinciali di secondo livello, perse pure per le scelte fatte da gruppi alleati, come l'Mpa che si è schierato con Forza Italia e Tesauro, non è un fattore che deponga a suo favore, a detta di qualche dem. Ci sarà inoltre da chiarire intorno alle prossime sorti manageriali di Ghelas, portata avanti dall'amministratore Guido Siragusa, esponente democratico ma decisamente poco riconosciuto da quella stessa parte del Pd che sta mostrando segni di insofferenza, al momento senza alzare le barricate.

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