Gela. Al via in città il Piano straordinario di interventi sanitari destinati alle aree siciliane a rischio ambientali. La regione ha impegnato quasi un milione di euro (euro 982.959) e dieci diverse attività, in collaborazione con l’Azienda sanitaria provinciale.
Rafforzamento della sorveglianza epidemiologica, indagini analitiche, bio-monitoraggio, interventi di prevenzione a scuola, sorveglianza della catena alimentare e altre.
Tra tutti figura lo studio dei soggetti, che dalle analisi del progetto Sepias, sono risultati positivi alla presenza di arsenico inorganico. Con esattezza, l’incidenza su un campione di 91 persone monitorizzate è del 27 per cento. Lo studio sarà esteso a 36 individui, 21 uomini e 15 donne, 5 dei quali ha riportato un tasso particolarmente elevato di arsenico nel sangue.
Il progetto sarà affiancato da un gruppo di lavoro al Piano straordinario che garantirà la prevenzione primaria e la promozione della salute anche tra i banchi di scuola. In entrambi i casi, i progetti sono coordinati da Salvatore Migliore.
“Lo studio del progetto che riguarda i soggetti risultati positivi all’esame sulla presenza di arsenico in organico – sottolinea Salvatore Migliore – si compone di quattro passaggi fondamentali. E’ prevista la ripetizione dell’analisi di arsenico, nel rispetto del protocollo Sepias, dove i soggetti interessati non dovranno mangiare pesce per tutto il periodo di indagine sanitaria. Se l’esame da esito negativo, sarà ripetuto entro trenta giorni. In caso contrario – precisa il responsabile del progetto di studio – verranno avviati specifici trattamenti del soggetto, che viene preso in carico dall’Asp di competenza con l’avvio di tutti gli accertamenti e cure del caso”.
Ammonta a oltre 365 mila euro l’impegno spesa destinato alla sorveglianza degli ex soggetti esposti all’amianto. Le indagini oltre che a Gela sono state finanziate per i territori di Milazzo e Augusta, ricadenti nei siti industriali del colosso energetico del cane a sei zampe. La presenza di arsenico nei soggetti analizzati dal progetto Sepias sarebbe riconducibile all’attività industriale, come confermato dallo stesso responsabile del progetto che prevede nelle aree a rischio ambientale, interventi di prevenzione e promozione della salute. La Regione ha approvato, inoltre, l’avvio presso le corsie dell’ospedale, del del servizio di consulenza genetica preconcezionale e prenatale.
I sanitari della struttura lavoreranno per individuare sul nascere la possibile esistenza di anomalie genetiche.