Palermo. In aula, all’Ars, si ritorna oggi alle 18. Il rinvio l’ha comunicato, nel corso della breve seduta di ieri, il vicepresidente dell’Assemblea regionale Nuccio Di Paola, che ha presieduto i lavori. Domani, dovrebbe essere incardinata la discussione sulla legge finanziaria. L’avvio era previsto per ieri ma come ha riferito Di Paola il testo va ancora completato e potrebbe non essere pronto pure per la seduta odierna. “Non escludo che venga incardinato mercoledì – dice il grillino Di Paola – noi, comunque, per gli emendamenti abbiamo dato termine fino a giovedì”. Proprio quello degli emendamenti è un percorso che questa volta verrà osservato con molta attenzione anzitutto da Palazzo di Città. Sulla scia della finanziaria regionale dovrebbe inserirsi la proposta “sblocca royalties”, finalizzata allo svincolo dei fondi estrattivi da destinare alla spesa e a garantire gli equilibri di bilancio del municipio, che si trova a fronteggiare una difficilissima emergenza finanziaria. Dovrebbero essere almeno due le proposte di emendamento, quella che prevede lo sblocco dei fondi royalties per il periodo 2023-2025 e fino ad una quota del 75 per cento, come spiegato dal parlamentare FdI Giuseppe Catania, e ancora l’iniziativa del gruppo parlamentare del Pd, che invece fa leva sulla quota di incamerata dalla Regione e quindi da destinare al Comune per salvaguardare i bilanci. “Ad oggi – spiega Di Paola – non ho visto nulla e questo mi preoccupa. Non mi risulta nessun emendamento che riguardi i fondi royalties e la situazione del Comune di Gela. Si è parlato molto ma di concreto, al momento, non c’è niente. Chiaramente, il governo regionale potrebbe anche decidere di presentare un emendamento sulle royalties la prossima settimana”.
Sarà lungo il percorso della legge finanziaria all’Ars e i prossimi giorni diranno se arriveranno in aula gli emendamenti preannunciati e soprattutto se riusciranno a superare la prova dell’aula. I numeri riportati nelle osservazioni della Corte dei Conti, trasmesse la scorsa settimana in municipio, hanno fatto montare preoccupazioni ancora maggiori e il solo “tesoretto” delle royalties potrebbe non bastare.