Gela. Per gli investigatori può ritenersi un insospettabile, data peraltro l’assenza di precedenti penali a suo carico. Il cinquantenne fermato e arrestato la scorsa settimana dai poliziotti rimane in carcere. In un immobile nella sua disponibilità sono state ritrovate sette pistole, due fucili e una quantità notevole di munizioni. Alcune delle armi risulterebbero provento di furto e altre sono state ritrovate con matricola abrasa. L’indagato si è presentato davanti al gip del tribunale Marica Marino, per l’interrogatorio di garanzia. Il magistrato ha confermato la misura già chiesta e ottenuta dai pm. È stata formalizzata la convalida.
È assistito dagli avvocati Rocco Guarnaccia e Flavio Sinatra. Le indagini sono in atto anche per valutare se le armi ritrovate possano corrispondere a quelle usate per eventuali azioni in città. Da tempo, pm e forze dell’ordine, a livello locale, sono impegnati proprio sul fronte del contrasto alla diffusione delle armi. Recenti blitz hanno dimostrato che continuano a circolare con frequenza. Probabilmente, un supporto in più potrà arrivare dalle dichiarazioni rese da neo collaboratori di giustizia, che in quest’ultimo periodo hanno iniziato a collaborare. L’inchiesta in atto sul ritrovamento delle armi è stata affidata al pm Lucia Caroselli. La procura, coordinata da Salvatore Vella, è assai concentrata sul versante delle armi oltre che su quello della droga. Il sequestro e l’arresto sono stati effettuati dai poliziotti della mobile nissena e da quelli dello Sisco, supportati dagli agenti del commissariato locale.