Armi e droga in casa, le accuse a due fratelli: revocati gli arresti domiciliari

 
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Gela. Sono accusati di aver avuto a disposizione armi e droga, scoperte dai carabinieri nella loro abitazione. I fratelli Davide Licata e Giovanni Licata, attualmente a processo per questi fatti, lasciano gli arresti domiciliari. I giudici del collegio penale del tribunale hanno accolto l’istanza avanzata dal legale di fiducia, l’avvocato Filippo Spina. Saranno sottoposti all’obbligo di firma. Entrambi, in fase di indagine, hanno escluso di aver mai usato la pistola sequestrata dai militari e la droga trovata durante la perquisizione. Ruben Licata, fratello di Davide e Giovanni, si autoaccusò, escludendo un loro coinvolgimento. E’ stato condannato in primo grado. Secondo i pm della procura, però, i due fratelli sapevano delle armi e delle munizioni custodite nell’abitazione.

In un’intercettazione, effettuata durante un colloquio in carcere, si farebbe riferimento anche a due fucili, mai trovati dagli inquirenti. Secondo il legale che li assiste, non c’erano più i presupposti investigativi per giustificare gli arresti domiciliari.

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