Gela. Si va verso il rilascio del provvedimento autorizzativo che riguarda la cosiddetta “fase due” del progetto “Argo-Cassiopea” di Eni. Sono in corso le interlocuzioni e l’attività è coordinata dagli uffici comunali del Suap, retti dal dirigente Emanuele Tuccio. La conferenza di servizi si è tenuta a fine giugno e le valutazioni si sono concentrate sulle opere a terra, per la base gas. Nel corso dell’incontro erano state chieste delle integrazioni, anche rispetto ad un provvedimento di sequestro di un’area Snam, che rientra nel progetto. Le integrazioni, come conferma lo stesso Tuccio, sono state inoltrate da Enimed, che segue l’investimento sul gas, ormai ritenuto strategico anche a livello nazionale. Su quell’area infatti pare non ci siano più vincoli legati a provvedimenti di sequestro. Nei prossimi giorni, Tuccio avrà modo di confrontarsi con il responsabile della Riserva Biviere-Lipu, Emilio Giudice, che a sua volta deve esprimersi. Proprio Giudice si era soffermato sulla necessità di avere maggiori riscontri rispetto all’area che si riteneva potesse essere ancora gravata da sequestro. Queste ultime verifiche sono sostanzialmente preliminari al rilascio del provvedimento autorizzativo. Già lo scorso anno, fu emessa una prima autorizzazione per i lavori inziali. In quell’atto sono previste diverse prescrizioni che Enimed dovrà osservare. Anche su queste dovrebbero essere avviate delle verifiche. Il vicesindaco Terenziano Di Stefano, che anche attraverso l’assessorato sviluppo economico ha seguito tutte le fasi dell’iter, dopo la conferenza di servizi di fine giugno aveva ipotizzato che il provvedimento finale potesse essere rilasciato nell’arco di una decina di giorni. I sindacati attendono l’avvio vero e proprio dei lavori, per dare riscontro ad una domanda di occupazione che nell’indotto di Eni e non solo sta diventando consistente.
Le attività sono previste principalmente nelle aree dell’isola 27 e dell’isola 30 della raffineria di contrada Piana del Signore. La pipeline di collegamento tra i giacimenti e l’area on-shore seguirà il percorso di quella, ormai in disuso, che in passato fu collocata per la connessione con il dissalatore. L’attuale immagine della geopolitica mondiale, del tutto rivisitata dal conflitto in Ucraina, ha spinto il governo nazionale a porre notevole attenzione sull’investimento per il gas di Eni. La necessità di incrementare le fonti di approvvigionamento energetico passa anche dal gas che sarà estratto lungo la costa locale. L’amministrazione comunale vuole inoltre aprire un secondo fronte, per avere il sì alle royalties estrattive, che la normativa in materia attribuisce solo alla Regione e allo Stato.