“Argo-Cassiopea”, per royalties capitolo vincolato: “Fino a verifica sulle dodici miglia”

 
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Un'unità impegnata per le attività del progetto "Argo-Cassiopea"

Gela. Sono risorse molto importanti, soprattutto per un Comune in pieno dissesto finanziario e in fase di definizione del bilancio stabilmente riequilibrato. Nelle casse municipali, infatti, sono previste le royalties dalla produzione dei giacimenti in mare “Argo-Cassiopea”, investimento di Enimed che si pone tra i principali per il gas, a livello nazionale. La Regione, lo scorso anno con un proprio decreto, ha delineato le quote che spettano ai tre Comuni costieri. Il 47,53 per cento è quanto viene assegnato a Gela mentre il 46,91 per cento è destinato a Licata e infine il 5,56 per cento a Butera (l’amministrazione buterese ha impugnato rivolgendosi al Tar). L’assessorato regionale dell’energia ha appena autorizzato l’attivazione dei capitoli di entrata per questi fondi. Il trenta per cento, infatti, spetta a Palermo nel riparto con il governo nazionale. Lo stesso trenta per cento viene successivamente suddiviso fra i tre Comuni, seguendo le soglie definite. Al contempo, l’assessorato sottolinea che andranno avanti le verifiche sul giacimento “Cassiopea”, dato che la rivalutazione potrebbe comportare la collocazione prevalentemente al di fuori delle dodici migliaia marine. È stato così deciso di attivare capitoli di entrata differenti.

Sulla scorta di quanto indicato nel decreto, potrebbe porsi l’eventualità, qualora effettivamente questo giacimento nei tre anni successivi all’avvio risultasse con una distribuzione oltre le dodici miglia, di restituire le somme direttamente al ministero. Dall’assessore regionale Di Mauro e dai funzionari è così pervenuta la scelta di suddividere i capitoli di entrata rispetto a quelli di altre concessioni. Nel provvedimento si introduce un capitolo di entrata “vincolato”, appositamente destinato alle royalties di “Cassiopea”, “applicando la ripartizione della quota del trenta per cento solamente al termine del triennio stabilito dall’accordo di ripartizione per la salvaguardia degli interessi dell’amministrazione regionale”, è riportato. Il decreto dello scorso anno, che definiva anche le quote per ciascun Comune, viene “annullato”.

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