Gela. Sono trascorsi quasi tre anni dalle prime indicazioni poste nelle autorizzazioni rilasciate dall’ente comunale. Una lunga attesa e tante richieste avanzate soprattutto dalla Riserva Biviere, questa mattina hanno portato alla prima riunione del tavolo tecnico che dovrebbe monitorare l’attuazione piena delle prescrizioni imposte ad Enimed per il progetto “Argo-Cassiopea”. In settimana, è stata presentata un’interrogazione sulla vicenda in consiglio comunale, sottoscritta dall’intergruppo “Unità progressista”. La multinazionale, sulla base dei provvedimenti autorizzativi, ha l’onere di adempiere a circa quindici prescrizioni, quasi tutte finalizzate alla tutela ambientale del territorio e dell’area a mare, dove si sviluppa prioritariamente l’investimento, il più consistente di tutto il protocollo di intesa di dieci anni fa. Alla convocazione hanno risposto tutti gli enti preposti, oltre ad Eni e alla stessa Riserva Biviere. C’era il sindaco Lucio Greco che a più riprese ha messo in rilievo “l’interesse nazionale” alla base dell’investimento sul gas. La convocazione è partita dal dirigente Antonino Collura. Lo spirito delle autorizzazioni che furono emesse e delle relative prescrizioni era di contemperare le esigenze produttive e quelle di risanamento. I giacimenti a mare dovranno rafforzare gli approvvigionamenti da immettere nella rete nazionale. Si dovrebbe partire dalla stesura di un protocollo, con tutti i cronoprogrammi e gli adempimenti che si dovranno portare a conclusione, in primis a carico di Eni. Al momento, gli interventi sono solo in una prima fase di progettazione. Servirà del tempo, probabilmente anni, prima che si concretizzino i cantieri e le attività per assicurare la tenuta ambientale, a terra e in mare. “Purtroppo – spiega Emilio Giudice della Riserva Biviere – con Eni ci sono esperienze precedenti assai negative, come nel caso del green stream. Non furono attuati i progetti per gli interventi dettati dalle prescrizioni. Anche per questo penso siano essenziali una fideiussione e un monitoraggio costante da parte di un tavolo che dovrà essere permanente. Bisogna fare gli interessi di questo territorio e della sua collettività. Quelli di Eni, invece, non sono interessi pubblici. Non dimentichiamolo”. L’azienda ha dato più volte disponibilità, in attesa di una convocazione dell’ente comunale che si è concretizzata con parecchio ritardo. Dalla Riserva hanno già spiegato che sono disposti a mettere sul tavolo il modello di protocollo sancito con Enel per altri interventi sul territorio. “Può essere una via da seguire – aggiunge Giudice – come esempio di come disciplinare i rapporti tra istituzioni, azienda ed enti competenti”. Una nuova riunione dovrebbe tenersi tra circa un mese.
La Riserva ha più volte, nel tempo, fatto rilevare che le prescrizioni dovevano essere attuate prima ancora dell’avvio dei cantieri di “Argo-Cassiopea”, attualmente nella fase culminante. Alcune di quelle inserite nelle autorizzazioni si pongono in questa direzione. La strada è lunga. I riferimenti di Eni per “Argo-Cassiopea”, presenti al tavolo, hanno tenuto a sottolineare che i lavori per i campi del gas potrebbero concludersi prima dell’estate. C’è chi ritiene che si protrarranno ancora per altri mesi, almeno per fine anno (così come spiegato di recente dai sindacati). I cantieri del progetto per il gas sono in questa fase un perno per l’occupazione, anzitutto nell’indotto. Ci sono però progetti di risanamento che non possono essere rinviati e il tavolo dovrebbe fare da controllore in questo processo. Costi e tempi non sono allo stato così delineati.