Gela. E’ atteso da mesi e in settimana partirà la convocazione. Si terrà il primo tavolo per valutare lo stato di attuazione delle prescrizioni imposte ad Enimed rispetto al progetto per il gas “Argo-Cassiiopea”. Il dirigente Antonino Collura vuole proprio “verificare lo stato degli impegni assunti”. “La convocazione verrà inviata in settimana”, precisa. Sia Eni che la Lipu-Riserva Biviere, che sono le due parti fondamentali in quest’iter, da tempo attendono di avere riscontri da Palazzo di Città. Sono diverse le prescrizioni inserite nelle autorizzazioni comunali rilasciate per l’investimento, che è quello principale dell’intero protocollo del 2014. Fu proprio il responsabile della Riserva Biviere, Emilio Giudice, a delineare gli impegni da rispettare, prevedendo che la multinazionale dovrà garantire anzitutto interventi di salvaguardia ambientale e di ripristino nelle aree interessate dai lavori e dal sistema per il gas. Dopo il rilascio dei permessi, del tavolo non si seppe più nulla. Giudice, anche pubblicamente, più volte ha spinto per avere un riscontro dal Comune, anche per evitare “violazioni”. Del resto, il responsabile Lipu aveva già riferito che le prescrizioni andavano attuate prima dell’avvio dei cantieri del progetto, che sono partiti da alcuni mesi.
Il cronoprogramma di Eni indica il 2024 per lo start della produzione. Fu necessaria una vera e propria “mediazione” tra le ragioni aziendali e quelle della tutela delle aree vincolate, prima del rilascio delle autorizzazioni che avvenne quando il settore di riferimento a Palazzo di Città era coordinato dal dirigente Emanuele Tuccio, poi andato in pensione. L’architetto Collura è subentrato successivamente. “Argo-Cassiopea” è un progetto monitorato con molta attenzione anche a livello nazionale, per incrementare il fabbisogno interno di gas. Accelerare sull’attuazione delle prescrizioni è però essenziale, proprio per non incorrere in possibili inosservanze. Gli uffici Suap, affidati allo stesso Collura, da qualche tempo sono impegnati nella valutazione delle carte tecniche e nel successivo rilascio di provvedimenti autorizzativi anche per altri investimenti di Eni, a partire dal sistema del biojet, previsto in raffineria.