Gela. L’investimento è quello principale, già dal protocollo di intesa di dieci anni fa. “Argo-Cassiopea”, per lo sfruttamento del giacimento di gas in mare, sta attraversando le fasi decisive per la chiusura delle opere. E’ in via di conclusione l’intera base gas che permetterà di gestire i flussi che giungeranno dall’area off shore. I manager di Enimed pongono la soglia del prossimo mese di giugno per un eventuale avvio della produzione. I sindacati, invece, non escludono che possano volerci altri mesi in più. “Diciamo che saremmo sicuramente soddisfatti se si dovesse passare alla fase della piena produzione entro fine anno”, dice il segretario Uil Maurizio Castania. I lavori vanno avanti, sia per quanto riguarda gli interventi a terra sia per quelli in mare. Sul finire dello scorso anno, la capitaneria di porto autorizzò una proroga dei permessi legati alle attività di posa e installazione della condotta di esportazione del gas. Enimed e Saipem conducono tutti gli interventi previsti nel progetto che consentirà di rafforzare le scorte nazionali di gas, da immettere nella rete. I sindacati del settore hanno già deciso di richiedere un incontro al management della multinazionale. “Non solo per valutare lo sviluppo dei cantieri – aggiunge Castania – ma soprattutto per iniziare a delineare il fabbisogno di personale per la centrale gas”. Chiaramente, i cantieri in atto stanno assorbendo molto personale, a cominciare da quello dell’indotto.
A regime, invece, i numeri sono destinati a stabilizzarsi su una soglia inferiore. Con l’avvio della produzione, inoltre, le casse del Comune potranno ottenere riscontri con le royalties, previste dalla recente legge finanziaria regionale. Un innesto importante per un ente in forte difficoltà e sotto regime di dissesto.